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Venerdì, 29 Marzo 2024
Pdl / Milano

Gli uomini di Berlusconi in marcia contro la magistratura

Dopo la decisione del tribunale di Milano di sottoporre l'ex premier a una nuova visita fiscale, ecco la reazione del Pdl: 'corteo' e presidio al Palazzo di Giustizia, "pronti all'Aventino"

Il presidio dei parlamentari del Pdl sulla scalinata del palazzo di giustizia di Milano per manifestare la loro solidarietà a Silvio Berlusconi è iniziato col canto dell'Inno di Mameli. Nel gruppo degli esponenti del Pdl che hanno fatto partire il coro ci sono gli ex ministri Paolo Romani, Raffaele Fitto, Stefania Prestigiacomo, Maria Stella Gelmini, l'ex sottosegretario Daniela Santanchè e l'ex ministro Michela Vittoria Brambilla.

SCONTRO CON LA MAGISTRATURA. Chiesto il giudizio immediato per Silvio Berlusconi, Sergio De Gregorio e Valter Lavitola, dalla procura di Napoli, che indaga sulla compravendita di senatori, all'esito delle ultime attività investigative e delle testimonianze raccolte in questi giorni.

Intanto a Milano i giudici del processo Ruby analogamente a quanto fatto sabato scorso dai colleghi del processo Mediaset, hanno deciso una visita fiscale per Berlusconi al fine di accertare l'attendibilità del legittimo impedimento originato secondo la difesa da un'infiammazione degli occhi. Continua così il braccio di ferro tra le Procure e il leader del Pdl che è sottoposto a monitoraggio della pressione sanguigna e rimarrà probabilmente nella struttura di via Olgettina anche stanotte.

I giudici inoltre hanno respinto la richiesta dei difensori di Berlusconi, Ghedini e Longo, di rinviare il processo a causa della loro partecipazione alla riunione dei parlamentari neoeletti del Pdl fissata nella sala congressi di Milano.

La protesta dai parlamentari Pdl

VISITA FISCALE. Seconda visita fiscale, nel giro di tre giorni, per Silvio Berlusconi, ricoverato all'ospedale San Raffaele di Milano da venerdì per una uveite. Dopo quella disposta dai giudici della corte d'appello nel processo Mediaset, oggi è stato il tribunale, nell'ambito del procedimento Ruby, a optare per un approfondimento delle condizioni di salute del Cavaliere, come chiesto dal pm Antonio Sangermano. Toccherà, dunque, a un medico legale, a un cardiologo e a un oculista andare al San Raffaele per visitare Berlusconi e poi riferire in udienza.

VIDEO - Le donne del Pdl visitano Berlusconi in ospedale

VIDEO - I parlamentari invadono il tribunale

LA PROTESTA. "I Gruppi parlamentari di Camera e Senato del Popolo della Libertà sono stati costretti ad interrompere la riunione operativa in corso a Milano sugli adempimenti di inizio legislatura poichè il tribunale del capoluogo lombardo, negando il legittimo impedimento, ha stabilito la non valenza istituzionale e politica di tale riunione", si legge in una nota diffusa dall'ufficio stampa Pdl.

"Questo gravissimo comportamento - prosegue la nota - rappresenta un vulnus democratico e un volgare svilimento delle istituzioni e dell'attività di deputati e senatori".

"Per denunciare questo attacco all'istituzione parlamentare - è la conclusione - il segretario politico nazionale, on. Angelino Alfano, terrà una conferenza stampa davanti al tribunale di Milano, anche al fine di illustrare quei lavori che il Pdl è stato costretto ad interrompere".

GELMINI. "Per una volta abbiamo disobbedito a Silvio Berlusconi. Dopo le notizie di stamattina della nuova visita fiscale, abbiamo deciso di manifestare il nostro disappunto per porre un argine all'utilizzo improprio del sistema giudiziario".

Così l'ex ministro Maria Stella Gelmini chiarisce le ragioni che hanno spinto gli eletti del Pdl a riunirsi davanti al palazzo di Giustizia di Milano nel giorno dell'udienza sul caso Ruby.

Nel mirino dei parlamentari del Pdl c'è soprattutto la decisione dei giudici milanesi di disporre una nuova visita fiscale nei confronti di Berlusconi per verificare che le sue condizioni di salute siano davvero così gravi da giustificare una sua assenza dal processo per legittimo impedimento.

PRONTI ALL'AVENTINO. Il Pdl è così pronto a tutto per difendere il suo leader, tanto che il segretario avrebbe proposto addirittura una sorta di "Aventino": i parlamentari non parteciperebbero alle prime sedute del nuovo Parlamento finché non verranno accolte le richieste sulla riforma della giustizia.

AL COLLE. Il segretario del Pdl, Angelino Alfano salirà domani al Quirinale con i capigruppo uscenti per affidare al presidente della repubblica, Giorgio Napolitano, le loro "preoccupazioni per l'emergenza democratica" prodotta dall'accanimento giudiziario contro Silvio Berlusconi. Lo ha detto lo tesso Alfano dalla scalinata del palazzo di Giustizia di Milano dove i parlamentari del Pdl sono accorsi nonostante Berlusconi li avesse invitati a rinunciare al presidio.

"Abbiamo grandissimo rispetto per Napolitano - ha detto Alfano - siamo dispiaciuti per l'evolversi della giornata, avremmo voluto non venire qui, ma l'aggravarsi della situazione ce lo ha imposto. Il Capo dello Stato è un interlocutore di cui ci fidiamo".

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