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Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica Italia

Eutanasia, italiani sempre più favorevoli. Rinviata la decisione su dj Fabo e Cappato

Marco Cappato è accusato di aiuto al suicidio per la morte di Fabiano Antoniani, Dj Fabo. La Corte Costituzionale chiede al Parlamento di intervenire con una legge: decisione rinviata al 2019. Ecco come nel tempo i casi di Terry, Piergiorgio ed Eluana hanno condizionato la percezione dell'eutanasia

Sei italiani su dieci sono favorevoli all’eutanasia (59,6%), oltre sette su dieci al testamento biologico (71,6%) e tre su dieci al suicidio assistito (29,9%). Sono i risultati dell’ultimo sondaggio condotto dall’Eurispes su una questione etica e profondamente intima sulla quale l’attenzione mediatica si riaccende ogni qualvolta la cronaca propone casi eclatanti.

Caso Dj Fabo, la Consulta chiede al Parlamento di intervenire con una legge

Oggi è arrivata la decisione della Corte Costituzionale sulla legittimità dell’articolo del Codice penale sull’istigazione e aiuto al suicidio (l'articolo 580 cp sollevato dal Tribunale di Milano) nel processo a Marco Cappato, esponente dei Radicali Italiani e tesoriere dell’associazione “Luca Coscioni” che nel febbraio del 2017 accompagnò a morire in Svizzera Fabiano Antoniani, conosciuto come dj Fabo. La Corte Costituzionale ha chiesto al Parlamento di intervenire sul suicidio assistitio, rinviando la decisione sul caso di Dj Fabo al settembre 2019. Il comunicato della Consulta nota che "l’attuale assetto normativo concernente il fine vita lascia prive di adeguata tutela determinate situazioni costituzionalmente meritevoli di protezione e da bilanciare con altri beni costituzionalmente rilevanti". Per questa ragione, i giudici costituzionali hanno deciso di rinviare la trattazione della questione al 24 settembre 2019.

Eutanasia, l'opinione degli italiani: la serie storica

Eutanasia, una battaglia di civiltà

Nel 2007, dopo i due casi "eccellenti" di Terry Schiavo e Piergiorgio Welby, si registra il picco più alto degli italiani favorevoli all’eutanasia, con il 68% di “sì”.  Nel 2010, all’indomani del caso Englaro, la percentuale è pressoché invariata al 67,4%. I consensi a favore poi diminuiscono, arrivando nel 2012 a rappresentare la metà degli italiani (50,1%). Con tutta probabilità, a modificare in maniera così importante il trend dei risultati è intervenuto anche il fatto che in quel periodo non si siano registrati casi che hanno toccato la sensibilità dell’opinione pubblica. Nel 2013, l’Eurispes registra un balzo in avanti di oltre 14 punti percentuali, rilevando il 64,6% dei consensi.

Testamento biologico: come si scrivono le disposizioni

Anche sul testamento biologico i favorevoli hanno sempre rappresentato nel tempo la maggioranza: nel 2007 ad essere d’accordo è il 74,7% dei cittadini, nel 2010 si registra poi il picco più alto con 8 italiani su 10 favorevoli (81,4%). Nel 2011 dice sì al testamento biologico il 77,2% degli italiani, nel 2012 il 65,8%, nel 2013 la quota sale al 77,3%, per poi diminuire di nuovo nel 2014 al 71,7% e nel 2015 al 67,5%.

Sul tema del suicidio assistito, il monitoraggio che parte dal 2012, evidenzia nel 2013 il piccolo più alto delle dichiarazioni favorevoli (36,2%) e nel 2015 il dato più basso (25,3%).

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