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Sabato, 20 Aprile 2024
Mafia

"Mangano brava persona": così Dell'Utri aspetta la sentenza

I giudici della terza sezione della corte d'appello di Palermo sono riuniti in camera di consiglio. Attesa per il verdetto. Chiesta condanna a 7 anni di carcere per l'ex senatore che si è difeso in aula

I giudici della terza sezione della corte d'appello di Palermo, presieduta da Raimondo Lo Forti, sono entrati in camera di consiglio per decidere il processo per concorso in associazione mafiosa all'ex senatore del Pdl Marcello Dell'Utri. La corte si è ritirata nell'aula bunker del carcere Pagliarelli dopo la replica del pg e dei legali dell'imputato, gli avvocati Giuseppe Di Peri, Pietro Federico e Massimo Krogh.

"Dell'Utri si sta giocando tutta la vita in questo processo", ha ammonito Krogh. Il penalista ha contestato la credibilità di alcuni testi dell'accusa e ha aggiunto: "Dell'Utri è sotto processo da 20 anni. Persone meno forti avrebbero potuto avere problemi esistenziali fragorosi". "La difesa deve tener conto della prescrizione - ha aggiunto ribattendo al pg - come mezzo per mettere la parola fine a un calvario".

Il verdetto potrebbe essere emesso tra questa sera e domani mattina. Il pg Luigi Patronaggio, alla fine della requisitoria, ha chiesto la condanna a 7 anni di carcere per l'ex senatore, presente in aula.

"NON E' PROCESSO POLITICO" - "Questo non è un processo politico". Con queste parole il sostituto procuratore generale di Palermo Luigi Patronaggio ha iniziato le repliche nel processo a carico di Marcello Dell'Utri, accusato di concorso esterno in associazione mafiosa, prima della sentenza prevista tra questa sera e domani mattina. "Vorrei ringraziare tutti i protagonisti di questo processo - ha spiegato Patronaggio - anche se c'è stato qualche scomposto attacco esterno durante la mia requisitoria. Questo processo non è politico e politica non è stata la requisitoria. Le vicende politiche sono stati passaggi necessari logico-argomentativi presenti nel processo. Non si è mai voluto offendere l'elettorato e le sue scelte sovrane. Nè si è voluta criticare questa o quella compagine politica". Il pg, al termine della requisitoria, aveva chiesto la condanna a sette anni di carcere per Dell'Utri.

DELL'UTRI: "MANGANO BRAVA PERSONA" - "Il pg ha fatto un 'pentolone' dove ha messo dentro tutto, pure la storia del mondo, per tirare fuori la mia figura come referente della mafia. Ma io vorrei chiarire di non avere introdotto la mafia a Milano, ho introdotto un signore che si chiamava Mangano, un signore normalissimo che frequentava la squadra di calcio Bacigalupo e che si occupava di cavalli. Se questo vuol dire introdurre la mafia come ha detto il procuratore generale non so cosa dire". Lo ha detto Marcello Dell'Utri parlando della replica in aula del pg Luigi Patronaggio prima che i giudici entrassero in camera di consiglio nel processo che lo vede imputato per concorso esterno in associazione mafiosa. Il magistrato ha ripercorso la vicenda giudiziaria di Dell'Utri ribadendo che "per più di trent'anni è stato referente della mafia". Ai giornalisti che gli chiedono in che stato d'animo è, in attesa della sentenza, Dell'Utri ha replicato: "Lo stato d'animo di chi ha fatto un esame di Stato e sta aspettando se passa o meno questo esame". E a chi gli fa notare che la sentenza arriva quando non è più senatore, Dell'Utri dice: "Da non senatore sono più tranquillo e sereno ma anche più libero, altrimenti non sarei qua visto che ora al Senato c'è un casino...".

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