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Venerdì, 29 Marzo 2024
Politica

Salvini a processo per il caso Open Arms: arriva il 'sì' del Senato

L'Aula del Senato ha deciso a favore della richiesta di processo nei confronti del leader della Lega. Il via libera è arrivato con 149 voti a favore e 141 contro

Con 149 voti a favore, 141 contro e un astenuto, il Senato ha votato sì alla richiesta di autorizzazione a procedere nei confronti di Matteo Salvini per il caso Open Arms. All'epoca dei fatti, il leader della Lega era ministro dell'Interno.

Open Arms, Salvini a processo: ''Non chiederò aiutini''

"Mi mandano a processo, ci andrò a testa alta e non chiederò aiutini, è un processo politico". Matteo Salvini, all'ora di pranzo, intervenendo in Aula non si faceva illusioni sull'esito del voto dei senatori. E aveva ragione. Poco prima, era stato Renzi a parlare chiaro, sciogliendo i dubbi residui: "Iv voterà per il processo a Salvini". Parole stigmatizzate dal leader leghista a caldo ("Renzi è meno credibile di una pianta grassa, neanche i suoi genitori gli danno più retta"). Intanto, l'Aula procedeva con il voto sulla richiesta di processo all'ex ministro dell'Interno, finito di nuovo, la terza volta in due anni, dopo i casi Diciotti e Gregoretti, nel mirino dei giudici per la vicenda Open Arms, la nave di una Ong spagnola, bloccata in mare lo scorso agosto, con oltre 150 migranti a bordo. Anche in questo caso accuse gravi: "sequestro di persona plurimo aggravato e rifiuto di atti d'ufficio". I senatori - alle 18.30 viene dato il risultato dello spoglio - dopo il voto contrario della Giunta per le autorizzazioni dello scorso maggio, mandano Salvini nelle mani dei giudici siciliani: 149 voti sono fatali al leader leghista. Alle 18,35 Salvini prende atto del verdetto: "Non ho paura, non mi farò intimidire e non mi faranno tacere: ricordo che per tutti i parlamentari, presto o tardi, arriverà il giudizio degli elettori".

Caso Open Arms, i precedenti per Salvini

Lo scorso febbraio, Palazzo Madama aveva già detto sì al processo per l'analoga vicenda della nave della Guardia costiera, Gregoretti, con 131 migranti bloccati a bordo, lo scorso luglio, al largo di Augusta. In quel caso, in Aula, i voti finali furono 152 a favore del processo, 76 contrari.

Un via libera, che porterà, a ottobre, l'imputato Matteo Salvini in Tribunale a Catania di fronte al gup. A mandarlo a processo, per la vicenda Gregoretti furono i senatori dell'attuale maggioranza giallorossa, dopo una battaglia procedurale scoppiata nella Giunta per il regolamento e il successivo ritiro dei membri di M5S, Pd e Leu dall'ultima seduta della Giunta per le immunità. Salvini, invece fu salvato dal processo, tempo addietro - nel febbraio del 2019 - quando ancora era al governo con i 5Stelle e il premier Conte: alla richiesta di processo per il caso Diciotti, sempre relativo allo stop di uno sbarco di migranti in Sicilia, avvenuto nel luglio del 2018, votarono compattamente i senatori dell'allora maggioranza, non prima di un voto su Rousseau che vide la base del movimento M5S chiedere, con il 60% dei voti, di non dare il via libera al giudizio sul leader leghista.

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