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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Nucleare, che pasticcio: così l'Italia perde il treno europeo per la gestione delle scorie

Il Progetto JOPRAD consentirebbe all'Italia l'opportunità di riavviare senza spese le attività di ricerca per la creazione di un deposito geologico per rifiuti di alta radioattività ma tutte è fermo per una firma che manca, da 2 anni. La denuncia del m5s

"L'ente nazionale nucleare Enea chiama, il Ministero Sviluppo Economico latita": è la denuncia del deputato del MoVimento 5 Stelle in Commissione Attività Produttive Davide Crippa che ha presentato un’interrogazione al ministero dello Sviluppo Economico in merito al progetto Joprad che vedrebbe l’Italia concorrere al programma comune di ricerca europeo sui rifiuti di alta attività e deposito geologico.

"Enea nel luglio 2015 ha inviato al Ministero Sviluppo Economico, Direzione Generale procedente per il Programma Nazionale, la richiesta di mandato a partecipare al Programma comune di ricerca Europeo sui rifiuti alta attività e deposito geologico, nell'ambito del Progetto JOPRAD e conseguente European Joint Programming; quindi si è portata all'attenzione del MiSE l'opportunità di riavviare in Italia le attività di ricerca sul deposito geologico per rifiuti di alta attività a vita lunga". 

Con il Decreto Legislativo n. 31 del 2010 sono state ampliate le competenze di Sogin S.p.A. anche alla localizzazione, realizzazione e gestione del Deposito Nazionale dei rifiuti radioattivi e del Parco Tecnologico – spiega Crippa nella sua interrogazione - Secondo le stime di SOGIN, Il Deposito Nazionale ospiterà una struttura per la sistemazione definitiva in superficie dei rifiuti di media e bassa attività nonché un deposito temporaneo per lo "stoccaggio provvisorio di lungo termine" di circa 15.000 metri cubi di rifiuti di alta attività e combustibile irraggiato derivanti dalle attività nucleari pregresse in attesa dello smaltimento definitivo. 

"A livello internazionale è risaputo che lo smaltimento dei rifiuti di alta attività in opportune formazioni geologiche profonde è la soluzione più sicura e sostenibile. Una soluzione che richiederebbe una prima lunga fase di ricerca e sviluppo finalizzata a studiare il comportamento delle formazioni geologiche su lunghissime scale temporali. Si capisce bene quindi quanto sarebbe importante per l’Italia mantenere un presidio sul deposito geologico" 

E lo scopo del Progetto JOPRAD è proprio di creare una "programmazione congiunta sullo smaltimento dei rifiuti radioattivi" che permetterebbe di coordinare a livello europeo i programmi di ricerca nazionali. Il tutto, poi, senza impegni di spesa per il Paese.

"Vogliamo sapere se il Mise ha ricevuto ormai due anni fa questa comunicazione di Enea e perché non ha dato ancora risposta ".

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