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Martedì, 23 Aprile 2024
La minaccia choc

Una busta con proiettili indirizzata a Matteo Renzi

La minaccia nei confronti del leader di Italia Viva è arrivata direttamente al Senato. La solidarietà al senatore e la condanna per il gesto, sono arrivate da tutta la politica, mentre Fratoianni presenta un'interrogazione sul caso Khashoggi

Una busta, con dentro 2 bossoli, è stata recapitata al Senato e consegnata a Matteo Renzi. Minacce pesanti quelle ricevute nella giornata odierna per il leader di Italia Viva. A riferire il fatto sono fonti parlamentari. Subito dopo la diffusione della notizia, il partito di Italia Viva si è stretto intorno all’ex Premier, non solo dimostrando totale solidarietà, ma anche precisando come certi atti non intimidiranno i membri del partito.

Proiettili a Matteo Renzi, Italia Viva non arretra

“È il momento di dire basta a questa politica intrisa di violenza e odio. Matteo, siamo al tuo fianco, con forza e orgoglio. Non ci faremo intimidire” ha detto il viceministro alle Infrastrutture e Trasporti Teresa Bellanova. Parole rilanciare anche dalla presidente dei deputati di Italia viva Maria Elena Boschi, che spiega su Twitter come non sarà fatto alcun passo indietro. Per Daniela Sbrollini, senatrice di Italia Viva e responsabile del “Cantiere cultura e Sport’ in Iv, il fatto “indica che la contrapposizione politica nel nostro Paese ha raggiunto preoccupanti livelli di pericolosità e aggressività. A Matteo Renzi e alla sua famiglia, la mia piena vicinanza e solidarietà” e poi chiede che si chiarisca immediatamente la matrice di questa “inaccettabile intimidazione che deve essere condannata e arginata da tutto il consesso civile e politico”. Per la senatrice di Italia Viva e membro del Consiglio di presidenza a palazzo Madama Nadia Ginetti "il linguaggio di odio porta anche a questo. Queste campagne denigratorie, questa macchina del fango costruite ad hoc contro Matteo Renzi devono terminare”.

Proiettili a Matteo Renzi, solidarietà dalla politica 

Ma la solidarietà a Renzi arriva da ogni fronte e in modo trasversale. Quasi immediata la telefonata a Renzi direttamente da parte della  Presidente del Senato Elisabetta Casellati, per esprimere piena solidarietà. “A nome mio personale e di tutto il gruppo Pd del Senato esprimo grande solidarietà al senatore Renzi, vittima di un gesto folle. L'odio deve essere totalmente bandito dal linguaggio della politica’' ha detto il capogruppo dei democratici in Senato Andrea Marcucci. Piena condanna anche da parte della Lega, che si esprime attraverso una nota dei presidenti di Camera e Senato Riccardo Molinari e Massimiliano Romeo: "Il dibattito per le differenti idee politiche non dovrebbe mai sfociare in atti intimidatori e violenti. I confini del rispetto della persona non possono mai essere oltrepassati. A Renzi va tutta la nostra solidarietà”. Vicina a Renzi anche il Ministro Maria Stella Gelmini per cui “la violenza e le minacce di ogni tipo vanno condannate con decisione e determinazione e nulla hanno a che vedere con la normale dialettica politica”.

Proiettili a Matteo Renzi, le parole "profetiche"

In molti denunciano un clima d’odio che proprio ieri lo stesso Matteo Renzi diceva di avvertire già da tempo da parte “dell’establishment di questo Paese rimasto legato agli equilibri del governo passato che non si dà per vinto…". Parole che suonano come una profezia, dette in un’intervista rilasciata ad Augusto Minzolini sul Giornale in cui il leader di Italia Viva puntava il dito sui pm "orfani di Conte" per l'attacco subito dopo il caso Khashoggi e il duetto con Mohammed Bin Salman. Il senatore fiorentino infatti era finito al centro delle polemiche per la sua vicinanza al principe saudita Bin Salman accusato, anche dalla Cia, di aver ordinato l'uccisione del giornalista Jamal Kashoggi. Una vicinanza espressa all’indomani della sua decisione di ritirare i Ministri di Italia Viva nel governo Conte, dando così il via di fatto alla crisi di governo che ha poi portato Draghi a Palazzo Chigi. 

Le polemiche sul Renzi in Arabia hanno anche portato il segretario nazionale di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni a presentare un’interrogazione parlamentare. Al netto della solidarietà per il fatto giudicato “vergognoso e criminale”, il leader di Sì chiede spiegazioni al presidente del Consiglio dei ministri sulla “partecipazione dell'ex Presidente del Consiglio, senatore Matteo Renzi” perché “a parere dell'interrogante la circostanza che chi riveste un ruolo politico e istituzionale di grande rilievo nel nostro Paese, possa contemporaneamente ricevere compensi da uno Stato straniero, desta grande preoccupazione”.

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