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Giovedì, 18 Aprile 2024
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Il dopo Trump e l'ascesa dei partiti anti-sistema: tutte le elezioni che spaventano l'Ue

Dal voto in Austria, con i verdi che se la battono con l'estrema destra, al "caso" Olanda dove il populista xenofobo Geert Wilders è in testa a tutti i sondaggi. Per finire con il probabile tracollo dei socialisti in Francia che rischia di spianare la strada a Marine Le Pen. Ecco perché il 2017 potrebbe essere l'anno zero della politica per come l'abbiamo conosciuta finora

Dalla Brexit alle elezioni americane, sono state diverse le sorprese emerse dalle urne nel corso del 2016. Ma sono ancora numerosi gli appuntamenti elettorali di rilievo che si susseguiranno, in Europa e nel mondo, fino all'autunno prossimo con il voto in Germania. Oggi i risultati delle presidenziali in Bulgaria e Moldova confermano una svolta verso Est, una crescente diffidenza nei confronti dell'Europa. Sentimenti nazionalisti e populisti che rischiano di farsi largo anche in Austria, Francia, Olanda e Germania, con l'affermazione delle destre euroscettiche di Hofer, Le Pen, Wilders e Frauke Petry.

Il primo appuntamento elettorale riguarda l'Austria, che tornerà alle urne il 4 dicembre (lo stesso giorno del referendum in Italia) per ripetere il ballottaggio del maggio scorso, annullato per irregolarità, tra il verde Alexander van der Bellen e l'esponente dell'estrema destra nazionalista Norbert Hofer. Il distacco tra i due candidati è molto ridotto.

LE ELEZIONI IN ROMANIA - L'11 dicembre è la volta della Romani, dove gli elettori si recheranno alle urne per le politiche con un nuovo sistema elettorale. Il voto arriva dopo un anno di governo tecnico. I socialdemocratici sono in testa nei sondaggi, ma i liberali potrebbero riguadagnare consensi grazie all'endorsement del premier Dacian Ciolos.

Il 12 febbraio in Germania verrà eletto il presidente federale, successore di Joachim Gauck, carica essenzialmente rappresentativa. Oggi la Grande Coalizione al governo ha raggiunto un accordo sul nome dell'attuale ministro degli Esteri socialdemocratico Frank Walter Steinmeier come prossimo presidente.

Proteste anti Trump in molte città Usa (Ansa)

IL VOTO IN OLANDA - Sarà poi la volta dell'Olanda, dove il 15 marzo si voterà per il rinnovo dei 150 membri della Camera dei Rappresentanti. Il Dutch Freedom Party (Partito della Libertà) guidato dal leader populista xenofobo, Geert Wilders, è in testa ai sondaggi.

IN FRANCIA SOCIALISTI IN PICCHIATA - Sempre in primavera si svolgeranno le presidenziali in Francia, il 23 aprile e il 7 maggio. Il partito socialista, ora alla guida dell'esecutivo con il presidente Francois Hollande e il premier Manuel Valls rischia di non superare il primo turno. Il ballottaggio potrebbe essere tra il candidato della destra Républicains che vincerà le primarie (Alain Juppé è attualmente in pole position) e la candidata del Front National, Marine Le Pen. Che ora spera nell'effetto Trump per un esito impensabile ad oggi, ovvero la sua elezione all'Eliseo.

Brexit, il trionfo degli euroscettici

E A SETTEMBRE TOCCA ALLA GERMANIA - Ad inizio autunno (la data deve essere stabilita, verosimilmente il 17 o il 24 settembre) sarà il momento della Germania, chiamata a rinnovare il Bundestag. Al congresso della Cdu (5-7 dicembre) si deciderà se sarà Angela Merkel, la cui popolarità è calata in seguito alla crisi dei migranti, a ripresentarsi per un quarto mandato consecutivo. Molti sondaggi non registrano più una maggioranza per la Grande Coalizione tra Cdu/Csu e Spd, mentre è netta la progressione del partito xenofobo di estrema destra Alternative fuer Deutschland, guidato da Frauke Petry, che cavalca l'onda islamofobica ed euroscettica.

Anche nella Repubblica ceca si tornerà alle urne ad ottobre 2017 per rinnovare i 200 membri della Camera dei Deputati.

Fuori dai confini europei l'appuntamento elettorale più rilevante è nel maggio 2017 con le presidenziali in IRAN.

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