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Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica

Riforme, assedio al Quirinale contro il governo

La "tagliola" imposta dal governo sulle riforme (nuovo Senato da votare entro l'8 agosto) fa infuriare le opposizioni. Beppe Grillo: "Uccisa la democrazia". Il leader del M5S "accompagna" con un tweet la manifestazione di protesta dei suoi parlamentari al Quirinale

ROMA - Per protestare contro la decisione della maggioranza di porre la tagliola sul dl riforme, Beppe Grillo non usa mezzi termini: "La democrazia è stata uccisa". Il provvedimento sulla revisione del Senato andrà così al voto entro l'otto agosto, "cassando" la discussione sugli emendamenti delle opposizioni.

LE TAPPE PARLAMENTARI - Il calendario che, di fatto, applica la cosiddetta tagliola fissando la data di chiusura del ddl all'8 agosto, è stato approvato in conferenza dei capigruppo a maggioranza. Per quanto riguarda i decreti pendenti invece, così viene riferito - dl competitività e dl cultura - il calendario rimane immutato: saranno esaminati, probabilmente con la fiducia, entro lunedì prossimo. La maggioranza dunque, nella capigruppo al Senato, ha stabilito che nelle prossime due settimane, che equivalgono in tutto a 135 ore complessive, saranno venti le ore dedicate al ddl riforme, da licenziare, con contingentamento dei tempi, entro e non oltre l'8 agosto. Resta, come da calendario già stabilito, che la prossima settimana, sulle riforme, le sedute saranno anche notturne, fino alle 24, e l'Aula si riunirà anche il sabato e la domenica. 

Dopo diversi episodi di protesta nelle aule parlamentari, deputati e senatori di tutte le forze di opposizione (M5S, Fratelli d'Italia, Lega Nord e Sel) si sono avviati ieri sera in marcia da Palazzo Madama al Quirinale. Hanno così dato vita ad un sit-in davanti all'ingresso del Colle, per chiedere simbolicamente l'intervento del capo dello Stato. Il segretario generale del Quirinale Donato Marra ha ricevuto una delegazione composta da Gianmarco Centinaio per la Lega Nord, Vito Petrocelli per l'M5S e Loredana De Petris di Sel per il Gruppo Misto al Senato, data una leggera "indisposizione" di Giorgio Napolitano.

grillo tweet-2

Le minoranze chiedono anzitutto che i membri del nuovo Senato siano direttamente eleggibili dai cittadini e lamentano la scarsa democrazia che l'accelerazione dei tempi comporta nella discussione sulle riforme. "Vogliamo tornare in Aula a parlare, possono esserci progetti alternativi", ha detto Centinaio della Lega Nord, dopo l'incontro con Marra. 

"Stupiremo tutti, specie i gufi. Finirà come per gli 80 euro. Tutti dubitano, poi...". Così il premier Matteo Renzi si è rivolto ai suoi. Secondo quanto si apprende, il presidente del Consiglio sta lavorando di suo pugno a progetto dei "mille giorni". Posizione ribadita anche in un'intervista apparsa sul Corriere.it in cui Renzi si dice determinato ad andare avanti: "In Italia c'è un gruppo di persone che dice 'no!' da sempre. E noi, senza urlare, diciamo 'Sì! Piaccia o non piaccia, le riforme le faremo!'". 

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