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Venerdì, 19 Aprile 2024
Soldi e politica

Province abolite solo sulla carta: la mappa degli sprechi da nord a sud

Un'inchiesta del settimanale L'Espresso evidenzia il grande carrozzone degli enti pubblici in Italia. Dalla Lombardia alla Sicilia ecco tutti gli sprechi, i vizi e i debiti a danno dei contribuenti

ROMA - Province abolite. Quante volte lo abbiamo sentito e letto negli ultimi anni? Nella pratica, questi enti locali continuano a pesare - e non poco - per le tasche degli italiani. L'inchiesta di Fabrizio Gatti sul settimanale "L'Espresso" ha messo nero su bianco la mappa degli sprechi che, da nord a sud e senza distinzioni di partito, suggella i privilegi e i vizi delle vecchie strutture soppresse soltanto sulla carta. Tutto questo in attesa del 31 marzo, quando le Province devono presentare l'elenco del personale in esubero: si tratta di ventimila sui 54.242 dipendenti provinciali assunti in Italia, di cui oltre 51mila a tempo indeterminato mentre 1.200 dirigenti.

Si parte dalla Brianza, dove da ottobre dello scorso anno è stata inaugurata la nuova sede della Provincia di Monza: costata ventiquattro milioni di euro, i suoi locali sono a oggi in gran parte vuoti. Scendendo in Molise, a Isernia, la seconda provincia con meno abitanti d'Italia, si contano oltre due milioni e mezzo di debiti fuori bilancio. A Napoli i dipendenti della base operativa sono stati ripresi mentre dormono in ufficio. Intanto, scrive il settimanale, la struttura che dovrebbe ospitare i senzatetto è sommersa dalla spazzatura. Nella provincia di Roma, ora diventata città metropolitana, gli ex presidenti del Pd hanno lasciato "in eredità" ai cittadini una spesa di 263 milioni di euro per il progetto della nuova sede unificata, la Torre Parnasi. Proprio quando era già nell'aria l'imminente eliminazione degli enti locali.

In Sardegna, poi, nel 2012 sono state abolite le quattro province più piccole d'Italia, ma continuano a produrre spese: ora si chiamano "ex province". A Vibo Valentia, in Calabria, la provincia ha dichiarato il dissesto e i dipendenti che non hanno più retribuzione da cinque mesi cuociono le salsicce sulla brace in garage, dopo aver fatto la colletta. Come se non bastasse, spesso accade che le province che dovrebbero essere abolite diventano città metropolitane. Reggio Calabria, per esempio, è stata promossa città metropolitana, nonostante l'unica cosa di metropolitano che abbia siano i debiti fuori bilancio (gli abitanti per capoluogo sono 180mila mentre per provincia 550mila). Per non parlare della Sicilia, dove la Corte dei Conti ha denunciato spese pazze e assunzioni di troppo, uno spreco tra i più alti a livello europeo. Rimborsi, vitalizi e indennizzi sono stati inoltre al centro di varie inchieste.

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