Dal Quirinale al nuovo governo: il mercato di Toti per un ministero
Se Draghi vuole andare al Colle, allora dovrà dare garanzie sul prossimo Governo e sulla nuova maggioranza che dovrà sostenerlo
Se Mario Draghi vuole salire al Quirinale, e non ci sono dubbi visto che si è messo a fare campagna elettorale, allora deve placare gli animi dei partiti. Questi sono in fibrillazione. Quelli più rappresentativi in Parlamento hanno paura delle elezioni anticipate e quelli più piccoli, l’ago della bilancia, se devono votare Draghi vogliono pesare nel prossimo Governo. Il Presidente della Liguria e fondatore di Coraggio Italia lo dice fra le righe (neanche troppo) quando sostiene che "nessuno avrà mai il coraggio di dire che Draghi non va bene, ma servono garanzie e un allargamento della compagine ministeriale a più partiti”. Messaggio per Draghi insomma. Se vuole il voto deve fare da garante sul governo successivo, nel quale vogliono starci in molti. Soprattutto Matteo Salvini, che sta girando come una trottola per incontrare tutti: Letta, Conte, Meloni, Draghi.
Con la fuoriuscita del nome di Silvio Berlusconi, Salvini ha sentito il profumo della vittoria. Ora il leader del carroccio ha la possibilità di candidarsi a leader del centrodestra e quale migliore occasione se non quella di portare a casa il nome del prossimo Presidente della Repubblica. Ecco perchè lui vuole fare sul serio e vuole condurre il gioco. Se Draghi resta a Palazzo Chigi, Salvini è incoronato leader. Se va al Colle, allora si apre la partita vera sul prossimo Presidente del Consiglio e il nuovo Governo. Andare alle elezioni è impensabile, per cui servirebbe subito un Governo con nuova maggioranza. Salvini vuole tutto: essere l’artefice del nuovo Capo dello Stato, con una netta preferenza per Pier Ferdinando Casini. Se fosse Draghi, allora il Premier si prepari a farsi da parte. Saranno i partiti a decidere. Sarà ancora più dura però, perchè, a quel punto, nella trattativa del Quirinale, si innesterebbe quella per il nuovo Capo del Governo. Ancora più difficile per un altro nuovo equilibrio fra poteri in campo. Oggi sarà una giornata di schede bianche nel Palazzo, ma di grandi manovre nelle “carbonerie” di partito. Già stasera si muoverà qualcosa.