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Venerdì, 29 Marzo 2024
Totoquirinale

E se il nuovo presidente della Repubblica non fosse un politico?

I partiti sono divisi e non è escluso che si debba guardare al di fuori dei Palazzi per scegliere il prossimo inquilino del Quirinale

La campagna per l’elezione del prossimo Presidente della Repubblica non sembra affatto scontata. Il totoquirinale è partito con una serie di nomi che girano come in una centrifuga. Tra questi anche l’ex presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. Improbabile, ma non impossibile per tutta una serie di motivi, politici e numerici. "Berlusconi spesso è riuscito a fare cose impensabili, è uomo dalle imprese eccezionali” ha detto il Presidente della Regione Liguria Giovanni Toti. 

Tuttavia neppure il Cavaliere può superare un problema: in Parlamento non c’è una maggioranza, che va costruita. “I partiti si devono sedere intorno ad un tavolo e si devono parlare” ha detto ieri sera Pierluigi Bersani. Altrimenti il rischio decideranno loro, i piccoli, come Italia Viva e Coraggio Italia. E se non si trovasse una soluzione? Se i partiti non riuscissero a mettersi d’accordo sul successore di Sergio Mattarella? La storia ci insegna che i Capi di Stato sono stati quelli con nomi spuntati all’ultimo, anche giorni prima del voto. Se la politica non riuscirà a trovare un punto di incontro, si potrebbe anche pensare ad un outsider, in grado di superare il pantano dei partiti ed evitare di insistere per un Mattarella bis. 

Totoquirinale, nomi e ipotesi fuori dalla politica

Sui social network e in televisione spuntano tantissime personalità, alcune suggestive, altre più fantasiose. C’è di tutto. Uno degli uomini più nominati è Carlo Cottarelli, l’economista è stato direttore del Fondo Monetario Internazionale. Ma soprattutto, nel maggio 2018, era stato nominato Presidente del Consiglio dal Presidente Sergio Mattarella, per guidare un governo ad interim, portando l'Italia verso nuove elezioni. Ma dopo pochi giorni, il Movimento 5 Stelle e la Lega hanno raggiunto un accordo, formando così il Governo gialloverde con Giuseppe Conte presidente del Consiglio. 

Dello stesso ambiente sarebbe anche il nome di Tito Michele Boeri, anche lui economista e accademico italiano, è stato presidente dell'Inps (Istituto Nazionale della Previdenza Sociale) dal dicembre 2014 al febbraio 2019. È stato consulente del Fondo monetario internazionale, della Banca Mondiale, della Commissione europea e del governo italiano.

C’è anche Massimo Cacciari tra i graditi al mondo social. Filosofo, professore universitario ed ex sindaco di Venezia. E’ spesso ospite di trasmissioni televisive come opinionista, dove si spende molto per mettere in guardia dal pericolo di una presunta deriva antidemocratica a seguito del prolungato stato di emergenza per affrontare la pandemia di Covid. Lo vorrebbe anche Francesca Donato, l’eurodeputata che ha lasciato la Lega per difendere i no vax. "Con la pandemia che dura ormai da due anni si è affermato in Italia un nuovo sistema politico, con un progressivo accentramento dei poteri nel governo che surrettiziamente si va consolidando" ha affermato Cacciari, intervenendo giorni fa all'Università di Pavia a un convegno sullo stato di emergenza che si vive a causa del coronavirus.

Un altro nome ben voluto è quello di Renzo Piano, che oltre ad essere un architetto famoso in tutto il mondo, è anche senatore a vita della Repubblica Italiana, su nomina del presidente Giorgio Napolitano.

C’è chi vorrebbe come Capo dello Stato Nicola Gratteri, magistrato della Procura di Catanzaro. Lui che giorni fa, ospite in televisione, aveva criticato la riforma del Ministro Marta Cartabia, tra i nomi papabili per succedere a Mattarella. 

Il giornalista Paolo Mieli ha indicato il nome del giurista e giudice emerito della Corte costituzionale Sabino Cassese, che però, interpellato, ha indicato la necessità di far salire una donna al Quirinale.

Insomma, la lista dei nomi della così detta società civile che gli italiani vedrebbero bene come prossimo Capo dello Stato è lunga. Sono solo nomi per ora, ma c'è anche chi si dice pronto a spendersi in una campagna per sostenere il proprio candidato. Magari loro neanche ci pensano a diventare Presidente della Repubblica, ma sono nomi altisonanti, sono stati gettati nella mischia e chissà che non possano essere la soluzione a tutti i problemi in un momento in cui tutto può succedere. Sicuramente non sono così assurdi paragonati a chi, con forse una certa ironia, ha proposto Marco Travaglio, Maurizio Crozza o i Måneskin.  

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