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Giovedì, 18 Aprile 2024
Politica Roma

Caso nomine in Campidoglio: chiesto il rinvio a giudizio per Virginia Raggi

La Procura ha chiesto il rinvio a giudizio per il sindaco di Roma Virginia Raggi per l’accusa di falso documentale. Cade l'accusa di abuso d'ufficio, così come quelle verso gli ex sindaci Alemanno e Marino. L'M5s Roma: "Andiamo avanti"

ROMA - La Procura ha chiesto il rinvio a giudizio per il sindaco di Roma Virginia Raggi per l’accusa di falso documentale. Secondo i magistrati di piazzale Clodio la prima cittadina avrebbe mentito all'anticorruzione del Campidoglio riguardo al caso di Renato Marra, fratello dell'ex capo del Presonale capitolino, già a processo per corruzone. 

Raggi, la procura chiede il processo: le reazioni

Marra senior da vigile urbano graduato venne promosso a capo del dipartimento turismo del Comune con un sensibile incremento di stipendio. L’accusa alla Raggi è relativa alle parole rilasciate all’anticorruzione in cui si definì il ruolo di Raffaele Marra come di "mera pedissequa esecuzione delle determinazioni da me assunte, senza alcuna partecipazione alle fasi istruttorie, di valutazione e decisionali". Le verifiche sul procedimento che riguarda la sindaca Raggi sono state coordinate dal procuratore aggiunto Paolo Ielo e seguite dal pm Francesco Dall’Olio. 

Raggi, cade l'accusa di abuso d'ufficio

Secondo quanto si è appreso i magistrati di piazzale Clodio se da una parte sollecitano il processo per il reato di falso hanno in parallelo chiesto l’archiviazione per l’abuso d’ufficio. L’episodio individuato riguarda la nomina dell’ex capo della segreteria politica, Salvatore Romeo. I magistrati, dopo aver appurato che dietro 3 polizze assicurative intestate da Romeo alla Raggi non c’era alcun illecito e aver visionato la memoria difensiva presentata dai suoi legali, hanno deciso di sollecitare al gip l’archiviazione. In favore della Raggi i magistrati hanno anche fatto venire meno l’aggravante del falso.

"Apprendo con soddisfazione che, dopo mesi di fango mediatico su di me e sul MoVimento 5 Stelle, la Procura di Roma ha deciso di far cadere le accuse di abuso d'ufficio. Secondo i pm di Roma ho rispettato la legge nella scelta del capo della segreteria politica e del dirigente al dipartimento Turismo ed è stata chiesta l'archiviazione per ambedue le ipotesi di reato" ha scritto il sindaco di Roma su Facebook. "Per la Procura ho seguito tutte le norme. Non ci sarebbe mai stata alcuna promozione che non doveva essere fatta come volevano far credere Pd e destra. Non avrei commesso alcun reato per la nomina di Salvatore Romeo: non c’è mai stato alcun ingiusto aumento dello stipendio".

Marino e Alemanno, archiviata l'accusa di abuso di ufficio

Intanto, la Procura di Roma ha chiesto l'archiviazione degli ex sindaci della Capitale, Ignazio Marino e Gianni Alemanno dall’accusa di abuso d’ufficio in relazione alle nomine di funzionari o dirigenti, in violazione del testo unico degli enti locali, per aver assunto figure professionali esterne senza concorso e senza procedura pubblica, effettuate quando erano primi cittadini. Secondo quanto sottolineato a piazzale Clodio il ‘metodo’ è stato lo stesso anche per la sindaca Virginia Raggi che ha beneficiato della richiesta di archiviazione per la mancanza dell’elemento soggettivo. E così anche per Marino e Alemanno.

La Procura di Roma ha chiesto al gip di archiviare le posizione degli ex sindaci Gianni Alemanno e Ignazio Marino, indagati per abuso d'ufficio, in relazione a una serie di nomine

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