rotate-mobile
Giovedì, 25 Aprile 2024
Politica

Rai, Forza Italia silura Marcello Foa: "Al momento il nostro voto è no"

Il nome indicato da Lega e M5s per la presidenza della Rai appare già in bilico

Sul nome di Marcello Foa per la presidenza della Rai, ''Forza Italia farà un'attenta riflessione, ma al momento il nostro voto è 'no'". Lo dice la capogruppo alla Camera Mariastella Gelmini, annunciando un "dialogo con tutte le altre forze politiche per individuare una figura terza, di garanzia". Il nome indicato da Lega e M5s per la presidenza della Rai appare dunque già in bilico. 

''La maggioranza, prima di proporre un suo nome per la presidenza della Rai, avrebbe dovuto avviare un'istruttoria tra i gruppi parlamentari presenti in commissione di Vigilanza Rai - spiega Gelmini - e solo dopo esprimere un candidato di sintesi, in grado di avere il voto dei 2/3 dei componenti, necessari per concludere l'iter. Proponendo Foa al buio, il governo ha utilizzato un metodo sbagliato".

"Forza Italia farà un'attenta riflessione, ma al momento il nostro voto è 'no'. Nelle prossime ore cercheremo ancora il dialogo con tutte le altre forze politiche per individuare una figura terza, di garanzia, e che possa ricevere il via libera dalla stragrande maggioranza dei gruppi parlamentari. Il ruolo di presidente della Rai -conclude la capogruppo di Fi alla Camera- è troppo delicato per essere imposto a colpi di maggioranza. È il momento della buona politica, non servono inutili prove muscolari''.

Servono i voti di Forza Italia

Per diventare realtà, l’intesa sul nome di Foa come presidente deve superare lo scoglio della Vigilanza Rai: il presidente, figura di garanzia, deve infatti ricevere il gradimento dei due terzi dei commissari. E dunque, numeri alla mano, la “rivoluzione culturale” annunciata da Di Maio si potrà concretizzare solo con il decisivo ok di Forza Italia.

I componenti della Vigilanza sono infatti 40: la maggioranza dei due terzi si raggiunge dunque con 27 voti. Cinque Stelle e Lega possono contare su 21 voti (rispettivamente 14 e 7). Visto che il Pd ha già dichiarato il suo convinto no ad una figura considerata "inadeguata", l’unico modo per raggiungere la soglia fatidica diventa il sostegno dei 7 commissari di Forza Italia (6 visto che il presidente Barachini non vota). 

Il curriculum del presidente incaricato

Giornalista, dirige il Corriere del Ticino, docente universitario, dal 2014 Foa è vicepresidente di Asimmetrie,l’associazione italiana per lo studio delle asimmetrie economiche fondata e presieduta dal senatore leghista Alberto Bagna.  La sua opera più recente è il saggio Gli stregoni della notizia – Atto secondo. Come si fabbrica informazione al servizio dei governi.

Come ha ammesso di recente in un suo post su Il Giornale, Foa condivide appieno le ragioni dei sovranisti. Nonostante abbiano contro i media mainstream, spiegava Foa, “la Lega passa di vittoria in vittoria e i 5 Stelle hanno schiantato a sinistra quel Pd per cui tifano quasi tutti i talk show".

"Tutto questo accade perché i cittadini sono stufi di non essere più padroni del proprio destino e non si fanno più incantare dalla narrativa, inzuppata di spin, volta a creare l’impressione che lo Stato sia una reliquia del passato e che il mondo sarà ineluttabilmente multiculturale, multietnico, governato da democrazie virtuali ma controllato di fatto da élite autonominatesi e prive di legittimità popolare. Altro che reliquia, lo Stato è più vivo che mai!".

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Rai, Forza Italia silura Marcello Foa: "Al momento il nostro voto è no"

Today è in caricamento