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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Pugno duro

Il nuovo reato che punisce i rave col carcere: "Lo Stato non può essere inerme"

Nel primo decreto del nuovo Governo trova spazio una norma contro i raduni illegali. La premier: "Basta col lassismo". Il ministro dell'Interno Piantedosi: "Italia era vulnerabile". Cosa cambia

Linea dura contro i rave party, con l'introduzione nel nostro ordinamento di un nuovo reato e il rischio per gli organizzatori di finire in carcere. All'indomani dei fatti di Modena - dove per oltre 30 ore un capannone è stato occupato da migliaia di ragazzi per l'evento di Halloween "Witchtek 2K22" ed è stato disposto l'intervento delle forze dell'ordine - il governo Meloni disegna delle norme specifiche. Nasce una nuova fattispecie di reato: "invasione di terreni ed edifici finalizzata a raduni di oltre 50 persone pericolosi per l'ordine pubblico, l'incolumità pubblica o la salute pubblica". La novità è nel primo decreto varato dal governo Meloni, approvato nel Consiglio dei ministri di oggi.

"Interveniamo sulla materia con una norma che prevede un reato nuovo, quello di 'Invasione per raduni pericolosi' - spiega la stessa presidente Meloni - . Inizialmente si era ragionato di intervenire su un'aggravante per il reato che già esiste, e cioè 'Invasione di terreni ed edifici', ma abbiamo scelto di introdurre un reato nuovo e diverso per evitare che si inserisse tra i reati contro il patrimonio e non per l'incolumità pubblica".

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Carcere e confisca per chi organizza i rave

La bozza del decreto prevede la reclusione da 3 a 6 anni per gli organizzatori dei rave, multe da 1.000 a 10.000 euro e si procede d'ufficio "se il fatto è commesso da più di 50 persone allo scopo di organizzare un raduno dal quale possa derivare un pericolo per l'ordine pubblico o la pubblica incolumità o la salute pubblica".  In caso di condanna per gli organizzatori c'è la pena accessoria della "confisca delle cose che servirono o furono destinate a commettere il reato e di quelle utilizzate per realizzare le finalità dell'occupazione". Per il solo fatto di partecipare all’invasione la pena è diminuita.

il ministro piantedosi

Il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi (nella foto), intervenuto alla conferenza stampa al termine del Consiglio dei ministri, spiega che alla stretta sui rave party l'Esecutivo "stava già lavorando". I requisiti di necessità e urgenza nascono dal fatto che l'assenza di una normativa efficace nel nostro Paese ci rendeva particolarmente vulnerabili, come la cronaca degli ultimi anni testimonia. Peraltro si tratta di eventi particolarmente pericolosi non solo per le stesse persone che li commettono, ma sono molto dispendiosi anche per l'impiego delle forze dell'ordine che ne consegue".

Così come per la gestione della norma Covid, Meloni rivendica la discontinuità col passato. "Diamo il segnale che lo Stato non è inerme, diamo un segnale molto chiaro. Ci aspettiamo che questa norma uniformi l'Italia alle altre nazioni", sottolinea la premier ricordando le polemiche che ci sono state sul rave di Viterbo dello scorso anno dove è anche morto un ragazzo. "L'impressione - prosegue Meloni - che ha dato il nostro Paese è stata quello del lassismo rispetto alle regole. Così interveniamo con efficacia. Il segnale dato può essere un deterrente per chi vuole venire in Italia e devastare aree protette organizzando manifestazioni illegali", 

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