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Venerdì, 29 Marzo 2024
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Reato di omofobia: i falchi Pdl pronti ad affossare il testo

Venerdì l'Italia dovrebbe dotarsi del reato di "omofobia". Ma la linea del Pdl è oltranzista. Obiettivo: rimandare il tutto a data da destinarsi

Venerdì 26 luglio per l’Italia dovrebbe essere un giorno importante. Sì perché tra tre giorni, forse il Paese si potrebbe dotare di una legge sul reato di omofobia. Un evento storico, il compimento di un percorso ad ostacoli portato avanti a fatica. Il condizionale, tuttavia, in questo caso è davvero d’obbligo. Si perché proprio nei metri finali, a ridosso del traguardo, il cammino della norma continua ad incepparsi. Il fatto è che benché il testo sia stato approvato in commissione Giustizia della Camera – con i voti di Pd, Pdl e Sel, astenuti M5S e Scelta Civica, contraria la Lega – il tema rischia di spaccare nuovamente e pericolosamente la maggioranza. C’è infatti chi, dentro il Pdl, è già pronto ad un blitz, da qui a venerdì, che miri a frenare il provvedimento.  Maurizio Lupi, Mara Carfagna, Mariastella Gelmini e Maurizio Sacconi, ieri sono usciti allo scoperto chiedendo “una moratoria legislativa sui temi etici”. Tradotto, prima i temi economici poi quelli etici. Una posizione che non è piaciuto al segretario del Partito democratico, Guglielmo Epifani: “Siamo ad un passo da un'intesa che possa darci una buona legge. Ciò che si può e si deve fare per rendere l’Italia un paese più avanzato e più civile credo fortemente che vada fatto”.

BRUNETTA E I REATI DI OPINIONE – Questo per quel che riguarda ieri. Oggi, la faccenda non si è rasserenata, anche perché il testo, è ormai certo, approderà in aula: “Il ddl non è più rinviabile”, ha sottolineato il ministro per i Rapporti con il Parlamento Dario Franceschini. Con buona pace dei falchi che fin da questa mattina hanno già cominciato ad affilare gli artigli. Il nodo, infatti, riguarda le fibrillazioni dell’ala cattolica del centro-destra: “Non c'è un’emergenza omofobia – sottolinea il capogruppo del Pdl alla Camera Brunetta – che semmai dura da migliaia di anni. La vera emergenza è rappresentata dalle condizioni economiche del Paese, e su questo il governo deve concentrare i suoi sforzi, non sui temi etici. Non vogliamo che la legge contro l’omofobia si trasformi nell’assolutismo del pensiero unico. Noi salvaguarderemo fino in fondo il diritto alla libertà di ciascun individuo e di essere e di pensare quanto gli detta la coscienza. Sono due facce della medesima libertà. No alla discriminazione, no a nuovi reati di opinione”.

SACCONI – No di Brunetta, no deciso di Maurizio Sacconi, l’ex ministro promotore della moratori sui temi etici: “Il testo sull’omofobia prodotto nella notte dalla Commissione Giustizia della Camera è irricevibile per coloro che credono nel diritto naturale e nella libertà di opinione. Si è voluto strumentalizzare il tema condiviso della tutela della dignità di ogni persona, con riferimento anche all’orientamento sessuale, per tradurlo in una legge ideologica divisiva”.

PD –  Se il Pdl si spezza, questa volta è il Pd compatto ad andare avanti e premere sull’acceleratore: “Omofobia e transfobia: ieri si è fatto un passo in avanti per affermare anche nella nostra legislazione, il diritto a un rispetto pieno contro intolleranze e discriminazioni. Ci sono scelte che fanno migliore un paese, questa è una di quelle”, scrive Epifani sul proprio profilo Facebook.  Gli fa eco anche Debora Serracchiani, presidente del Friuli Venezia Giulia: si tratta di “un intervento atteso da tempo e non c'è alcuna ragione perché il Parlamento e il governo non intervengano in fretta”.

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