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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Aiuti Ue, raggiunto uno storico accordo. Conte: "Ora dobbiamo correre"

I leader europei hanno raggiunto un accordo sul Recovery Fund ed il Bilancio Ue 2021-2027 al termine di un negoziato record durato quattro giorni e quattro notti. Il Recovery Fund ha una dotazione di 750 miliardi di euro, di cui 390 miliardi di sussidi. Conte: "Avremo una grande responsabilità e la possibilità di cambiare volto al Paese"

'Accordo'. Con una sola parola, dopo 92 ore complessive di vertice, in un messaggio su Twitter il presidente del Consiglio Europeo Michel ha annunciato l'intesa che ha permesso di chiudere un confronto iniziato venerdì scorso e proseguito fino al cuore della notte, che ha avuto al centro il duello sulla governance dei piani nazionali di ripresa e di resilienza fra il presidente del Consiglio Giuseppe Conte e il premier olandese Mark Rutte.

750 miliardi di debito comune Ue. 390 miliardi di sussidi a fondo perduto (312,5 per gli Stati membri e 77,5 per bilancio Ue). 360 miliardi di prestiti. Un pacchetto impensabile fino a solo tre mesi fa, che spinge persino uno come Matteo Renzi, da sempre molto critico con Conte, a dire che il premier "ha lavorato bene".

I leader europei hanno quindi raggiunto un accordo sul Recovery Fund ed il Bilancio Ue 2021-2027 al termine di un negoziato record durato quattro giorni e quattro notti. Il Recovery Fund ha così una dotazione di 750 miliardi di euro, di cui 390 miliardi di sussidi. Il bilancio è stato fissato a 1.074 miliardi.

Alla fine si è trovata una soluzione, che consentirebbe la sola attivazione del freno di emergenza solo in casi eccezionali, che comporta un passaggio in Consiglio Europeo, senza conferirgli facoltà decisionali. L'intera procedura ricade sotto la competenza della Commissione Europea, le cui prerogative sono state esplicitamente richiamate nel testo dietro richiesta di Conte. La delegazione italiana ha anche acquisito parere legale del servizio giuridico del Consiglio, che conferma piena competenza delle prerogative della Commissione, il che vuol dire, secondo le fonti, che non c'è alcuna "possibilità di veto in nessuna fase della procedura". 

Conte ha rinsaldato un asse con Francia e Germania: il governo italiano - qualunque esso sia - potrà fare molte riforme con questi fondi nei prossimi anni.

Recovery Fund, Conte: "Avremo una grande responsabilià"

"Avremo una grande responsabilità: con 209 miliardi abbiamo la possibilità di far ripartire l'Italia con forza e cambiare volto al Paese. Ora dobbiamo correre". Lo dice il premier Giuseppe Conte in conferenza stampa al termine del Consiglio europeo. "Abbiamo conseguito questo risultato tutelando la dignità del nostro Paese e l'autonomia delle istituzioni comunitarie - ha sottolineato -. Siamo soddisfatti: abbiamo approvato un piano di rilancio ambizioso e adeguato alla crisi che stiamo vivendo. Il governo italiano è forte: la verità è che l'approvazione di questo piano rafforza l'azione del governo italiano". Il Recovery fund "è la priorità - ha ribadito - e spero possa contribuire a distrarre l'attenzione morbosa attorno al Mes".

"Una giornata storica, inimmaginabile solo pochi mesi fa. L'Europa reagisce, non ripete gli errori del passato. Nella crisi precedente ha rischiato lo ''schianto'', ora risorge. Un'Europa non più vincolo ma opportunità, frontiera di nuovo sviluppo e nuova solidarietà". Il ministro per il Sud, Giuseppe Provenzano, commenta su Facebook l'accordo al vertice Ue. "Molto altro ci sarà da fare. Ma oggi dobbiamo guardare a questo momento per quello che è. Un successo per l'Italia, un'Italia protagonista. Questo difficile negoziato sul Recovery Fund, condotto con grande tenacia dal Presidente Giuseppe Conte (e dal nostro Enzo Amendola), ha mostrato - sottolinea - che l'Interesse nazionale coincide con l'interesse europeo. Ora sta a noi, a tutti noi, rendere l'Italia più forte, più giusta, più sostenibile. Per la #NextGenerationEU".

"Sono molto sollevata" per l'intesa raggiunta sul Recovery Fund e sul bilancio europeo, "a febbraio non ci eravano riusciti, ma ora ce l'abbiamo fatta e questo è un buon segnale." Lo ha affermato la cancelliera tedesca Angela Merkel in conferenza stampa al termine del lunghissimo vertice europeo a Bruxelles.

Il nuovo piano porterà all'Italia quasi 209 miliardi. Si tratterebbe di oltre 30 miliardi in più rispetto alla prima proposta (173,8 miliardi). Dei 208,8 mld, 81,4 mld sono trasferimenti, in lieve calo da 85,24 mld, mentre 127,4 mld sono prestiti, rispetto a 88,584 mld. Aumentano dunque, di molto, i prestiti, che vanno restituiti ma che sarebbero a tassi molto bassi, visto che la Commissione, un emittente sovrano, si può finanziare a tassi molto bassi, avendo rating tripla A dalla maggior parte delle agenzie.

All'Italia dovrebbero spettare in tutto 208,8 miliardi di euro

Va inoltre considerato che il mero fatto che il Recovery Plan venga approvato dovrebbe avere un effetto calmiere sui rendimenti dei titoli di Stato, e quindi sui costi che lo Stato deve sopportare per finanziarsi. Uno sviluppo, questo, che potrebbe contare anche nella valutazione, eventuale, dell'opportunità di accedere alle linee di credito del Mes. I numeri sono, in ogni caso, stime, effettuate sulla base della allocation key, che dovrebbe essere basata, almeno in parte, su dati prospettici. Le stime che erano state diffuse inizialmente riguardo all'Italia erano di 172,7 mld di euro, di cui 81,8 mld trasferimenti e 90,93 mld prestiti, ma risalgono al 27 maggio e nel frattempo l'outlook per l'economia europea, e per quella italiana, è peggiorato; questo potrebbe avere un ruolo nelle variazioni delle cifre.

E' poi cambiata, rispetto alla proposta iniziale, la chiave di allocazione delle risorse, che inizialmente era basata interamente sulla disoccupazione, ma che poi è stata affinata, per tenere conto delle critiche dei Frugali, che considerano la disoccupazione un 'legacy issue' e non un effetto della pandemia di Covid-19. Nella proposta presentata ieri, la chiave di allocazione per gli anni 2021-22 è quella della Commissione, basata sul parametro della disoccupazione, mentre per il 2023 "il criterio della disoccupazione nel 2015-19 viene rimpiazzato, in eguali proporzioni, dalla caduta del Pil reale osservata nel 2020 e dalla perdita cumulata nel Pil reale osservata nel 2020-21, che verrà calcolata entro il 30 giugno 2022".

Michel: "L'Europa è forte e unita"

"Siamo all'alba del quarto giorno di un vertice lunghissimo. Forse abbiamo stabilito il record, superando per durata il vertice di Nizza. Siamo soddisfatti: abbiamo approvato un piano di rilancio ambizioso, che ci consentirà di affrontare questa crisi con forza ed efficacia", ha spiegato il presidente del Consiglio in videoconferenza stampa. "Ce l'abbiamo fatta, l'Europa è forte e unita, abbiamo raggiunto un accordo dopo difficili negoziati in tempi molto difficili per tutti gli europei, un accordo per tutti i 27 paesi ma specialmente per la gente", ha affermato Charles Michel, stanco ma raggiante. Il Presidente del Consiglio Europeo parla di un "accordo da 750 miliardi buono e forte, accordo giusto per questo tempo" e spiega come "la magia del progetto europeo funziona" e funziona "grazie al rispetto, la cooperazione e la volontà di lavorare insieme e di superare insieme le difficolta'". Quelle raggiunte, conclude, "non sono decisioni virtuali ma concrete" ed "è la prima volta che il rispetto dello stato di diritto legge è criterio" determinante.

'Dopo lunghi e intensi negoziati abbiamo raggiunto un accordo sul budget della Ue a lungo termine e sul Recovery fund Ue. L'esito è un buon pacchetto che salvaguardia gli interessi olandesi e che rende l'Europa più forte e resiliente''. Lo ha scritto il primo ministro olandese Mark Rutte su Twitter.

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