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Martedì, 16 Aprile 2024
Politica Italia

Referendum, il presidente del Cnel brinda al voto: "Popolo ha riconosciuto il nostro ruolo"

Il presidente del Consiglio nazionale dell'economia e del lavoro, Delio Napoleone esulta dopo l'esito del Referendum: "Occorre rapidamente mettersi al lavoro per la ricostituzione e il rilancio del Cnel"

ROMA - Con l'esito del referendum e la vittoria del No il popolo italiano "ha riconosciuto il ruolo del Cnel". Il presidente del Consiglio nazionale dell'economia e del lavoro, Delio Napoleone, parla con Askanews della consultazione referendaria che si è tenuta ieri che prevedeva tra le altre cose anche l'abolizione del Cnel. Per Napoleone "l'articolo 99 valorizza la rappresentanza dei lavoratori e quindi occorre rapidamente mettersi al lavoro per la ricostituzione e il rilancio del Cnel che ha vissuto negli ultimi tempi un periodo di transizione".

"Il popolo - ha detto Napoleone - ha riconosciuto nella proposta di soppressione dell'articolo 99 un atto lesivo degli interessi della rappresentanza dei corpi intermedi". "L'Italia - ha aggiunto - è un paese dal pluralismo sociale, territoriale e istituzionale non solo antico ma radicato. Valorizzare questo pluralismo è la strada per riprendere la crescita e lo sviluppo. L'abolizione del Cnel avrebbe provocato uno scollegamento tra l'articolo 1 della Costituzione e l'articolo 99 che definisce il ruolo del Cnel e avrebbe inciso sul altri articoli riguardanti il lavoro".

Del resto il ruolo del Cnel, rileva Napoleone, "è riconosciuto anche a livello europeo visto che la Costituzione europea sin dal 1957 prevede un Cnel europeo, il Cese, che deve produrre pareri sulla normativa europea in materia sociale e di lavoro".

La funzione del Consiglio resta valida tuttora come lo era sin dalla presidenza di Meuccio Ruini, primo presidente del Cnel che ne aveva evidenziato il ruolo di "intermediazione e di preparazione, di ponte tra i due moneti dell'esame e dell'azione resta tuttora valido". Anche Giuseppe De Rita, altro importante presidente del Cnel, "ammoniva sul pericolo di vocazione suicida delle nostre istituzioni denunciando il tradimento di coloro che dovrebbero farle vivere presi da personali problemi di potere e di immagine".

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