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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Voucher, referendum il 28 maggio: ora la battaglia è per l'election day

Susanna Camusso: "Unire le elezioni amministrative e il referendum in un'unica data". Si risparmierebbero 300 milioni di euro. Da Sinistra Italia al Movimento 5 stelle fino a Michele Emiliano (Pd) cresce il fronte per l'election day

I DUE QUESITI REFERENDARI

VOUCHER: CANCELLAZIONE DEL LAVORO ACCESSORIO

Il quesito chiede l'abrogazione delle disposizioni sul lavoro accessorio contenute nel Jobs act. Oggetto del referendum è, in particolare, l'abrogazione degli art. 48, 49 e 50 del decreto legislativo 15 giugno 2015, n. 81 recante "Disciplina organica dei contratti di lavoro e revisione della normativa in tema di mansioni, a norma dell'art. 1 comma 7 della legge 10 dicembre 2014, n. 183". La Cgil sottolinea che il 2015 ha visto un boom dell'utilizzo dei voucher, i buoni utilizzati come sistema di pagamento per il lavoro occasionale di tipo accessorio, creati per cercare di regolarizzare le piccoli mansioni pagate da sempre in nero.

Se vincono i sì al referendum vengono cancellati i voucher "attraverso cui, sempre più spesso  - spiega il sindacato - il lavoratore accetta impieghi barattati al ribasso e vede azzerati i propri diritti con una risibile contribuzione ai fini previdenziali. Il loro abuso determina una sommersione anzichè un'emersione del lavoro nero e irregolare". 

Voucher, l'Italia al referendum

APPALTI: REINTRODUZIONE DELLA PIENA RESPONSABILITA' SOLIDALE

Si richiede l'abrogazione di parte dell'art. 29 della Legge Biagi. In particolare, si tratta del decreto legislativo 10 settembre 2003, n. 276, recante "Attuazione delle deleghe in materia di occupazione e mercato del lavoro, di cui alla legge 14 febbraio 2003, n. 30 comma 2". In sostanza, il quesito chiede che ci sia un'uguale responsabilità, in tutto e per tutto, tra appaltatore e appaltante nei confronti di tutto ciò che succede nei rapporti di lavoro.

 La Cgil spiega che l'abrogazione delle norme che limitano la responsabilità solidale degli appalti vuole difendere i diritti dei lavoratori occupati negli appalti e sub appalti coinvolti in processi di esternalizzazione, assicurando loro tutela dell'occupazione nei casi di cambi d'appalto e contrastando le pratiche di concorrenza sleale assunte da imprese non rispettose del dettato formativo. L'obiettivo è rendere il regime di responsabilità solidale omogeneo e applicabile in favore di tutti i lavoratori a prescindere dal loro rapporto con il datore di lavoro.

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