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Giovedì, 25 Aprile 2024
Politica

Che cosa c'è davvero dietro alla contesa tra Lega e M5s sul referendum propositivo

C'è un nuovo tema caldo nel governo, stavolta riguarda le riforme costituzionali. Il sogno del M5s è il referendum propositivo senza quorum. La Lega dice no (per ora): ma forse è una strategia del Carroccio per avere spazio di manovra sulla legittima difesa

La lunga corsa verso le elezioni europee di maggio è appena iniziata. E, c'è da scommetterci, in questi tempi di campagna elettorale permanente le frizioni e i botta e risposta pubblici tra Lega e Movimento 5 stelle non mancheranno. Il consenso si costruisce giorno dopo giorno. C'è un nuovo tema caldo nel governo, stavolta in tema di riforme costituzionali. Sulle quali "la centralità spetta al Parlamento e non al Governo. Saranno quindi le Camere, non il ministro Salvini né il ministro Fraccaro, a deliberare in merito al quorum per il referendum propositivo, con la consapevolezza che le riforme richiedono quanto meno il tentativo di costruire il maggior consenso possibile e di ascoltare tutti, soprattutto le opposizioni". E' quanto dichiara il ministro per i Rapporti con il Parlamento e la Democrazia diretta, Riccardo Fraccaro.

Il sogno del M5s è il referendum propositivo senza quorum, una proposta di revisione della Costituzione che verrà discussa a partire da questa settimana in commissione Affari costituzionali alla Camera dei deputati. Non sembravano esserci posizioni distanti su questo punto tra i due partiti al governo, infatti la proposta ha la firma sia del capogruppo 5 stelle Francesco D’Uva sia del capogruppo leghista Riccardo Molinari. Ora Salvini però frena.

Salvini: "Fondamentale coinvolgere i cittadini"

Sulla proposta di legge costituzionale dei 5 Stelle - in merito al tema del quorum - il vicepremier Salvini, parlando al Tg3, ha detto che "coinvolgere i cittadini è fondamentale. La Svizzera è un modello però un minimo di quorum bisogna metterlo, altrimenti qua si alzano in 10 la mattina e decidono cosa fare".

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Posizione che, in parte, viene sostenuta dal ministro per i Rapporti con il Parlamento. "Condivido con Salvini l’idea che la Svizzera sia un modello e che i cittadini vadano coinvolti sempre di più nei processi decisionali. A tal propositivo - ha proseguito Fraccato - va ricordato che in Svizzera c’è il quorum zero e che anche il contratto di Governo prevede espressamente di cancellare il quorum, proprio per incentivare la partecipazione attiva".

Sul quorum per il referendum sulle proposte di legge di iniziativa popolare "saranno le Camere, non io né Salvini, a deliberare in merito. La Costituzione è di tutti, quindi le riforme costituzionali vanno fatte cercando il consenso più largo possibile ascoltando tutti, soprattutto le minoranze". Lo ribadisce il ministro per i Rapporti con il Parlamento e la democrazia diretta, Riccardo Fraccaro, in un'intervista al 'Corriere della Sera'. "L'iniziativa legislativa popolare -aggiunge- rafforzata stimolerà il Parlamento a legiferare in materie nelle quali gli equilibri delle maggioranze renderebbero difficile una decisione. Inoltre indurrà a trovare soluzioni supportate dal consenso popolare e a difenderle nel Paese. In definitiva rafforzerà la legittimazione delle decisioni parlamentari e favorirà una vera stabilità delle decisioni politiche".

Perché forse "c'entra" anche la legittima difesa

La realtà racconta che molti partiti sono sostanzialmente d'accordo sulla necessità di trovare strumenti legislativi che valorizzino le proposte che vengono direttamente dai cittadini, ma un referendum propositivo senza quorum "rischia" di tramutare in leggi anche proposte ideate da piccole minoranze di elettori. Un emendamento in arrivo sarà quindi proprio della Lega, e chiederà di introdurre un quorum del 33 per cento (anche Leu e Pd sono favorevoli all'introduzione di un quorum). 

C'è anche, racconta oggi la Stampa, chi sostiene che il tira e molla tra Lega e M5s su questo tema "nasconda" ben altro. L'emendamento firmato Carroccio sul quorum servirebbe solo per trattare poi sulla legittima difesa: sarebbe ben presto ritirato se i pentastellati accetteranno di far passare la legge senza correzioni: un'ipotesi, una lettura, nulla più. Per ora.

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Magi (+E): "Problema è rischio deriva plebiscitaria"

"Non è tanto l'assenza di quorum il problema del referendum propositivo proposto dai Cinque stelle, quanto la necessità di porre limiti chiari alle materie su cui sarà possibile attivarlo, di prevedere un giudizio di costituzionalità preventivo e di escludere il 'ballottaggio finale' tra la proposta popolare e l'eventuale controproposta formulata dal Parlamento. Questi aspetti sono al centro della proposta alternativa a quella dei Cinque stelle che, da referendario convinto, ho presentato accogliendo i rilievi di numerosi costituzionalisti auditi in commissione" dice in una nota Riccardo Magi, deputato radicale di +Europa.

"Bene ha fatto il ministro Fraccaro a chiarire che spetta al Parlamento discutere ed emendare questa riforma, ma dovrebbe anche riconoscere che per le riforme costituzionali - perché di questo si tratta - sarebbe quanto mai opportuno cercare maggioranze ampie che vadano ben al di là di quelle del contratto di governo. La necessità di rivitalizzare gli istituti di iniziativa popolare, rafforzandoli e dando loro efficacia, può trovare un'ampia condivisione, purché non ci si irrigidisca su una proposta che rischia  di indebolire ulteriormente il Parlamento e di danneggiare gravemente il funzionamento delle nostre istituzioni favorendo non l'iniziativa popolare ma una deriva plebiscitaria".

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