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Giovedì, 25 Aprile 2024
RIFORME

"Referendum sulle riforme": Renzi gioca l'ultima carta

La rottura è ormai insanabile. Alle opposizioni si è aggiunto il pezzo del Pd capeggiato da Civati. Forza Italia, Sel, Lega e Forza Italia hanno addirittura organizzato una conferenza congiunta. Renzi: "Faremo decidere i cittadini"

ROMA - Nella convulsa giornata di oggi a Montecitorio, il presidente del Consiglio Matteo Renzi, ha affidato a Twitter la sua replica alle opposizioni che hanno lasciato l'aula per protestare contro il metodo scelto dalla maggioranza per le riforme costituzionali.

Saranno gli italiani a decidere chi ha ragione, ha annunciato Renzi: "La riforma sarà sottoposta a referendum. Vedremo se la gente starà con noi o con il comitato del no guidato da Brunetta, Salvini e Grillo". In un altro tweet, Renzi ha sottolineato come "da anni la politica non fa le riforme. Noi ascoltiamo tutti, ma non ci facciamo ricattare da nessuno. Avanti. Questa è la volta buona".

Ma le opposizioni non ci stanno e protestano contro la seduta fiume sulle riforme costituzionali. Nel corso di una conferenza stampa congiunta di Fi, Sel, Lega e FdI a Montecitorio, hanno accusato Renzi che ieri notte si è presentato in aula durante le votazioni. "Ieri il presidente del Consiglio è venuto alla Camera alle due di notte a fare il bullo, potrà forse convincere i suoi non convincerà certamente noi", ha detto Renato Brunetta. "L'arroganza del Pd e di Renzi non ha precedenti", ha aggiunto Arturo Scotto che annuncia "metteremo in campo iniziative nelle prossime ore in difesa dell'autonomia del Parlamento". Massimiliano Fedriga della Lega ha aggiunto: "abbiamo cercato di ascoltare e fare proposte nel merito ma il dato di fatto è che Renzi sta svendendo l'interesse del paese per una sua campagna mediatica, a lui non interessa cosa c'è nella riforma ma esclusivamente riuscire a fare quelle scorrazzate in Aula non rendendosi conto del rischio di questa riforma sbagliata".

Anche Pippo Civati non parteciperà più alle votazioni sulla riforma della Costituzione e voterà contro nel voto finale "se non ci saranno novità". Il parlamentare della minoranza del Partito Democratico, conversando alla Camera con i giornalisti, ha spiegato che "non si possono votare le riforme costituzionali da soli", aggiungendo che "non possono avere torto sempre e solo gli altri".

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