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Giovedì, 28 Marzo 2024
Politica

Referendum Trivelle, è caos nel Pd: e la Chiesa si schiera per il sì

Il Partito democratico è spaccato dopo la decisione dei vertici per l'astensione dal voto del 17 aprile. Fornaro: "Così si rinnega la nostra storia". E scende in campo la Chiesa. Mons. Galantino: "Coinvolgere la gente che vive di quell'acqua"

ROMA - In piena bufera nel Pd, dopo la decisione dei vertici di astenersi dalla consultazione referendaria del 17 aprile sulle trivelle, scende in campo la Chiesa. E lo fa per voce del segretario generale della Cei, mons. Nunzio Galantino: "E' necessario coinvolgere la gente che vive di quell'acqua e in quei territori" creando "spazi di incontro e di confronto". 

LA CONFERENZA - Sono parole forti, quelle del numero uno dei vescovi, che ha illustrato in conferenza stampa il comunicato finale del consiglio episcopale permanente nel quale, traendo ispirazione dall'enciclica ecologica "Laudato sì" di Papa Francesco, i vescovi italiani sottolineano l'importanza che la materia "sia dibattuta nelle comunità per favorirne una soluzione appropriata".

LA POSIZIONE DELLA CHIESA - Il segretario della Cei, pur premettendo di non voler prendere una posizione sul "sì o no" al referendum, ha però spiegato di "condividere" la posizione espressa da Avvenire che, in un editoriale richiamato in prima pagina, scrive: 

Sappiamo che la tecnologia basata sui combustibili fossili deve essere sostituita progressivamente e senza indugio...

L'ENCICLICA DEL PAPA - Basterebbero queste parole della Laudato sì per comprendere come mai la Chiesa, in vista del referendum del 17 aprile, si trovi schierata sulle posizioni dei comitati 'No triv'. "La difesa di 'nostra matre Terra' è tutt'uno con la condanna dell'economia che 'uccide' della Evangelii gaudium. Non è la prima volta che dal magistero sociale della Chiesa discendono delle scelte politiche, ma il messaggio ambientale di Bergoglio - che si innesta sulla tradizione francescana così come è debitore di Paolo VI - travalica la battaglia referendaria. Anzi, è proprio la sua gittata a renderlo indigesto agli ambienti politici ed economici che hanno legato allo sfruttamento degli idrocarburi la strategia energetica nazionale".

Greenpeace contro le trivelle

IL PD E' SPACCATO - Dall'altra parte, il Pd. Ormai spaccato sul referendum. A sancire la definitiva frattura è il senatore della minoranza interna Federico Fornaro: "Quando abbiamo recentemente chiesto di ripensare al doppio ruolo di segretario del Pd e presidente del Consiglio siamo stati tacciati di alimentare sterili polemiche. La vicenda del referendum sulle trivelle, invece, è lì a dimostrare che avevamo ragione noi. Un grande partito popolare come il Pd, che ha nel suo dna la partecipazione dei cittadini, non può sostenere l'astensione: una scelta che rinnega la sua stessa storia e quella del centro-sinistra".

Il Pd avrebbe dovuto schierarsi per il Sì o per il No, con una decisione collettiva e dopo aver ascoltato le ragioni dei consiglieri di sette regioni a guida Pd che questo referendum lo hanno promosso. E' chiedere troppo? 
 

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