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Venerdì, 29 Marzo 2024
REGIONE LOMBARDIA / Milano

Caffè e sigarette con i soldi dei contribuenti: scandalo in Regione Lombardia

Scoppia lo scandalo rimborsi, bufera sulla Regione Lombardia. Indagati 40 consiglieri di Pdl e Lega Nord per spese fatte con i soldi pubblici 'oltre' l'attività politica. Nei guai Nicole Minetti e il 'Trota'

Non solo cene di lusso e viaggi, ma addirittura caffè e sigarette. E così le spese dei consiglieri del Pdl e della Lega Nord in Regione Lombardia - praticamente tutti quelli della giunta uscente del governatore Formigoni - sono finite sotto inchiesta.

L'accusa: aver ottenuto rimborsi con soldi pubblici per spese dubbie. Gli investigatori della guardia di finanza hanno accertato un utilizzo illecito dei rimborsi regionali dei gruppi consiliari. Milioni di euro ogni anno per tutti i gruppi consiliari e che vanno ad aggiungersi ai già tanti benefit dei politici.

In particolare l'indagine riguarderebbe spese fatte al di fuori dell'attività politica con soldi pubblici. Tra gli indagati, i capigruppo in Regione del Pdl e della Lega Nord, Paolo Valentini e Stefano Galli, sono indagati, da quanto si è saputo stamani, nell'inchiesta della Procura di Milano che vede al centro l'accusa di peculato e che riguarda una quarantina di consiglieri lombardi.

LE VERIFICHE - Lo scorso 10 ottobre i finanzieri del Nucleo di polizia tributaria, su ordine del procuratore aggiunto di Milano e del pm Paolo Filippini e Antonio D'Alessio, erano andati in Regione Lombardia con un decreto di esibizione di documenti e avevano acquisito i rendiconti dei gruppi consiliari lombardi di Pdl e Lega dal 2008 al marzo del 2011.

Sul decreto in quella occasione erano indicati i nomi di tre indagati per peculato e truffa aggravata: il leghista ed ex presidente del Consiglio regionale, Davide Boni, già indagato in un'altra inchiesta per corruzione; l'ex vice presidente del Consiglio regionale ed ex assessore Franco Nicoli Cristiani (Pdl), anche lui accusato di corruzione in un'altra inchiesta; e l'ex assessore regionale Massimo Buscemi del Pdl.

Sotto la lente di ingrandimento degli investigatori, da quanto si è saputo, sono finite soprattutto le spese di comunicazione e di rappresentanza, ritenute sospette, dei gruppi consiliari del Pdl e della Lega e in particolare i finanzieri avrebbero accertato spese, per cene e viaggi, illecite.

AGGIORNAMENTI - La gdf di Milano sta acquisendo in Regione Lombardia con un decreto di esibizione i documenti relativi alle spese di altri Gruppi consiliari, tra cui Pd, Idv e Sel, nell'ambito dell'inchiesta sulle spese dei consiglieri regionali lombardi.

I 22 inviti a comparire inviati dai pm di Milano per peculato ad altrettanti consiglieri regionali sono equamente ripartiti tra Lega e Pdl, 11 e 11. Per la Lega si tratta di Cesare Boschetti, Fabio Cecchetti, presidente del consiglio regionale, Stefano Galli, Angelo Ciocca, Alessnadro Marelli, Enio Moretti, Massimiliano Oesatti, Ugo Parolo, Roberto Pedretti, Giovanna Ruffinelli, Pierluigi Toscani.

Per il Pdl di Giovanni Bordoni, Giulio Boscagli, cognato di Roberto Formigoni, Alessandro Colucci, Giuseppe Gianmario, Antonella Maiolo, Nicole Minetti, Marcello Raimondi, Gianluca Rinaldin, Carlo Saffioti, Paolo Valentini, Sante Zuffada. Saranno interrogati tra lunedì 17 e sabato 22 dicembre in procura.

INDAGATI MINETTI E 'IL TROTA'. Tra gli indagati dell'inchiesta sul Pirellone per i rimborsi dei consiglieri ci sono anche Nicole Minetti e Renzo Bossi detto il Trota. Il figlio di Umberto Bossi si è dimesso ad aprile dalla carica di consigliere regionale. Nei suoi confronti l'accusa è di peculato.

La consigliera Pdl utilizzò 16 euro di soldi pubblici per comprare il libro "Mignottocrazia", poi un aperitivo da 832 euro all'hotel principe di Savoia, una cena da "Giannino" a 400 euro. E anche un ipad da 750 euro comprato nonostante la Regione Lombardia ne avesse già dato uno ad ogni consigliere. Le spese di Nicole Minetti fatte con i fondi del Pirellone ammontano a decine di migliaia di euro (Con la collaborazione di Milano Today).

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