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Sabato, 20 Aprile 2024
Politica

Voto nel 2018, Renzi cerca alleanze: “Parlo con Pisapia, mai con D'Alema”

Dopo i risultati delle comunali l'ex premier guarda già alle prossime Politiche: “Un’alleanza di centrosinistra può arrivare al 40%. I 5 stelle hanno perso ma non sono morti”

Passate le elezioni comunali, Matteo Renzi volge già lo sguardo verso le Politiche previste per il 2018: “Un’alleanza di centrosinistra può arrivare al 40%, ma le intese si fanno sui contenuti e se il Pd è aperto a Giuliano Pisapia, sarà difficile fare un accordo con Massimo D’Alema e gli ex Pd”. Una chiara chiusura alle larghe intese, con una finestra di dialogo aperta con l'ex sindaco di Milano e la Boldrini

 “Questa roba qua di centrosinistra per me può fare il 40% - ha affermato Renzi durante il videoforum di Repubblica Tv - E’ evidente che quando ci sono le amministrative è molto più semplice immaginare alleanze perché c’è un sistema che ti ci porta”.

Il punto sono “i contenuti”, insiste. “Con Fratoianni non la faccio l’alleanza perché sul jobs act, sugli investimenti, non siamo d’accordo. Sulle questioni concrete con chi siamo d’accordo? I contenuti definiscono le alleanze, su questi punti si fa l’accordo. L’accordo non è se Renzi, Giannini, Pisapia e Calabresi vanno d’accordo o meno”.

Renzi precisa: “La mia metà del campo è quella alla quale mi sono iscritto in Europa, il fronte progressista e democratico europeo. Io non ho fatto un partito da solo. Quando mi dicevano spacca tutto e fai un tuo partito ho sempre pensato che il fronte dei democratici fosse da difendere. Avremo due populismi, Grillo e Salvini, un centrodestra che c’è e non potete pensare di cancellare, perché Berlusconi oggi è il Ppe, il partito della Merkel in Italia”.

In questo quadro “a sinistra c’è uno schieramento che è il centrosinistra europeo, sono disponibilissimo a dialogare con Pisapia, con la Boldrini… D’Alema? L’ipotesi di dialogare con D’Alema mi sembra negata dalla realtà. Quelli che se ne sono andati è evidente che hanno fatto una scelta, loro. Nessuno li ha cacciati”.

IL MOVIMENTO 5 STELLE NON E' MORTO Le elezioni amministrative non hanno un valore nazionale, secondo Matteo Renzi, ma un dato “oggettivo” c’è ed è che “M5s ha perso”. Al tempo stesso, ha aggiunto parlando a Repubblica Tv, “non diamo per morto Grillo. Loro sono un avversario per le prossime elezioni politiche”. “Oggettivamente – dice Renzi – ha perso il 5 stelle, va al ballottaggio in otto comuni, viceversa il Pd manda molti dei propri al ballottaggio”. Ma, aggiunge, “non diamo per morto Grillo. Sono un esperto del settore visto che una volta alla settimana date per morto anche me… M5s esiste, ha una forza politica. Non so quanta vita abbia ancora davanti, se ragionano sempre di scie chimiche e danno la colpa agli altri perdono di credibilità”. Detto questo “sono un avversario per le prossime elezioni politiche”.

RAGGI E I CAMPI ROM? UNA PRESA IN GIRO Le promesse di Virginia Raggi sui campi Rom sono una “presa in giro”, secondo Matteo Renzi. Parlando a Repubblica Tv, il segretario Pd ha spiegato: “Penso siano le classiche dichiarazioni a presa in giro degli italiani. Io l’ho smontato un campo Rom, da sindaco”. Il leader Pd ha invitato a distinguere, perché ci sono Rom che delinquono e Rom che chiedono di mandare i figli a scuola. Poi ha aggiunto che quando serve lo sgombero “si fa, con fatica, con intervento, con iniziative… Io l’ho fatto”. In generale “Grillo si sta accorgendo che la realtà è un po’ più grande del blog, che le risposte agli italiani non si danno solo con le fake-news e con i troll”.

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