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Venerdì, 29 Marzo 2024
Politica

Renzi non ci sta: "Berlusconi sconterà la sua pena fino all'ultimo giorno"

Il premier annuncia che il decreto fiscale sarà inserito nel pacchetto delle riforme e che "Berlusconi non avrà sconti". Ma la minoranza del Pd non ci sta: propaganda indecente

ROMA - Matteo Renzi si preoccupa di tamponare polemiche e sospetti dopo il blocco dell'ormai famosa norma del 3% contenuta nel testo originale del decreto fiscale. "Noi cambiamo il Fisco per gli italiani, non per Berlusconi. Senza fare sconti a nessuno, nemmeno a lui, che sconterà la sua pena fino all'ultimo giorno", dice a proposito di quella norma ribattezzata "salva-Berlusconi".

 "Ho pensato sia più opportuno togliere di mezzo ogni discussione e inserire anche questo decreto nel pacchetto riforme fiscali del 20 febbraio", continua il premier. La minoranza del Pd, però, non ci sta e il partito è di nuovo spaccato. "Sulla delega fiscale il livello di propaganda raggiunto dal presidente del Consiglio nella sua e-news è offensivo per l'intelligenza dei cittadini italiani", afferma Fassina, esponente della minoranza. 

"La delega fiscale approvata durante il governo Letta - aggiunge - ha il fine di eliminare le cause dell'evasione di sopravvivenza e colpire la grande evasione. Mentre per le partite Iva individuali la Legge di Stabilità innalza i contributi previdenziali dal 28 al 33%, il decreto fiscale premia la grande evasione, anzi più si è grandi evasori più si è premiati. E' peggio di un condono".

IL TEMA DELLE RIFORME - Il presidente del Consiglio, nella sua e-news, è anche poi tornato sulla riforma della Pubblica amministrazione: "Sul pubblico impiego premiamo quelli bravi, che ci sono, e stanghiamo i furbetti, senza paura delle resistenze di piccole e grandi lobby e del potere di rendita dei signori della burocrazia". "Il disegno di legge delega all'attenzione del Senato contiene provvedimenti veramente interessanti. Semplificazione, scommessa sul digitale, razionalizzazione forze dell'ordine, tempi certi di risposta delle amministrazioni, silenzio assenso, sulla conferenza dei servizi, sulle partecipate, Sul pubblico impiego, camere di commercio, funzionamento del governo".  "O cambiamo il sistema o il sistema cambierà noi - ha aggiunto Renzi - Ecco perché questa battaglia decisiva dovrà essere giocata nel supremo interesse dei cittadini, senza paura delle resistenze di piccole e grandi lobby e del potere di rendita dei signori della burocrazia. Non sarà la sfida più facile forse, ma per me è la più divertente, credetemi".

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