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Giovedì, 28 Marzo 2024
PRIMARIE CENTROSINISTRA

Duello tra Bersani e Renzi: il vincitore è il Pd

Per i commentatori politici meglio il sindaco di Firenze anche se il Sole 24 Ore opta per il segretario. Ma i 6,5 milioni di telespettatori che hanno seguito il dibattito su Rai Uno sono un numero che dimostra come in Italia ci sia comunque fame politica

Nelle pagelle dei commentatori politici dei principali quotidiani è Matteo Renzi il vincitore - anche se di poco - del faccia a faccia televisivo andato in onda ieri sera su Rai Uno.

Su Repubblica lo scarto è di un punto e mezzo: 34,5 a 33. Il voto più alto, quello di Lucia Annunziata, è andato al sindaco di Firenze: 8. "Ha dominato il dibattito dal punto di vista della comunicazione - ha detto la direttrice dell'HP Italia - ma non ha sfondato nella base. E quindi alla fine non vince". Bersani ha preso 6: "E' apparso stanchissimo e anche un po' stufo. Ha perso nel dibattito, vince nella base quasi per default".

IL DUELLO 'DOMANDA PER DOMANDA'



Il sindaco batte il segretario Pd di un punto, 28 a 27, sul Corriere della Sera. Tra i commentatori, Aldo Cazzullo ha dato 7 a entrambi. Renzi è stato "all'attacco fin dall'inizio, una via di mezzo tra un ciompo trecentesco in tumulto e un pr da discoteca anni 80, più immediato, empatico". Nonostante abbia patito "la maggior esperienza di Bersani, è stato più convincente sul taglio ai costi della politica e sulla meritocrazia nella scuola". Dal canto suo, il segretario democratico ha sfoggiato il "consueto florilegio di metafore", tra cui "una particolarmente oscura che gli ha raccontato il segretario dell'Spd - 'C'è chi preferisce un passerotto in mano che un tacchino sul letto' - ma forse ci dev'essere un problema di traduzione". Secondo Cazzullo, Bersani ha dato "l'idea di solidità", è stato "convincente sulla lotta alla mafia e alla corruzione".



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Anche su La Stampa le opinioni delle firme del quotidiano premiano - di poco - Renzi. Secondo Marcello Sorgi, "Renzi ha un linguaggio più immediato. Gli viene naturale rifuggire dal politichese. Se parla del Sud, dice Sud. Non Mezzogiorno". Promosso "sul linguaggio". Bersani "non cerca di essere diverso da quel che è. Un leader classico. Un ex-ministro. Uno che ci ricorda sempre che la politica è l'arte del possibile". A detta di Sorgi, se nel confronto su Sky con cinque candidati "il personaggio del leader saggio e prudente aveva funzionato" ma, nel faccia a faccia diretto di ieri, "molto meno".

Invece il Il Sole 24 Ore ha preferito Bersani che, secondo il quotidiano, ha convinto di più sulla crescita, le liberalizzazioni e le imprese. "Non ha tradito se stesso - ha commentato Stefano Folli - la sua naturale tendenza alla concretezza un po' grigia, ma sempre all'insegna della grande onestà intellettuale". Tuttavia, "avrebbe potuto osare di più per apparire l'uomo del rinnovamento del Pd".

L'unico dato inconfutabile, però, perché fatto di numeri e non di opinioni, è quello sullo share. A seguire su Rai Uno in prima serata il dibattito c'erano infatti ben 6,5 milioni di telespettatori con uno share del 22,85%. Per questo si può tranquillamente dire che questa partita, alla fine, l'ha vinta il Pd. Anche perché, subito dopo il duello Renzi - Bersani, su Porta a Porta è andato in onda il requiem del Pdl: tutti contro tutti, con le primarie che alle fine non si faranno. 

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