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Giovedì, 25 Aprile 2024
Politica Italia

Renzi, ultimatum a Conte: "Siamo a un bivio"

In Senato va in scena un durissimo attacco del leader di Italia Viva al premier: "Non abbiamo negato pieni poteri a Salvini per darli a un altro"

Matteo Renzi entra nella 'Fase 2' mettendo in dubbio l'appoggio di Italia Viva al premier Giuseppe Conte. Un affondo preannunciato ma risuonato duramente nell'aula del Senato: "Non abbiamo negato pieni poteri a Salvini per darli a un altro".

"Siamo a un bivio - ha declamato l'ex premier - Tocca a lei decidere, se sceglie la strada populista non avrà al fianco Italia viva, se sceglie la politica saremo lì ad aspettarla".

Tornano i penultimatum o si va fino in fondo? Italia Viva attende da prima dell'emergenza il chiarimento saltato tra Conte e Renzi e in questi mesi le cose non sono migliorate, anzi. Impossibile tuttavia immaginare una crisi di governo con l'emergenza coronavirus che - benché entrata in fase 2 - è tutt'altro che finita. Scontanto pertanto il voto di Italia Viva al decreto liquidità. L'intento pare più quello di fare una pressione sul presidente del consiglio anche per via del piano famiglie che proprio dalla renzianissima ministro Bonetti è stato stilato. 

Il destinatario del messaggio sarebbe il Pd, ma dalla segreteria di Zingaretti tutto tace e anzi, fanno notare come pure i renziani siani divisi tra loro...". Ma se tutto dovesse precipitare dalle parti di Italia Viva sono convinti che non sarà difficile la nascita di un altro governo. Nessuno vuole andare alle elezioni, dato che anche l'esercizio del diritto di voto costituirebbe un problema difficilmente risolvibile.

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Il malessere della terza gamba della maggioranza giallorossa dà fiato alle opposizioni. Per Ignazio La Russa di Fratelli d'Italia il premier Conte non ha più una maggioranza. "Vede presidente Conte, le volevo notificare che lei non ha più una maggioranza, se ho capito bene l'intervento del senatore Renzi. Un bell'intervento, alcune cose che ha detto le ho condivise, l'ho perfino applaudito in qualche passaggio".

Per la Lega è il segretario Matteo Salvini a parlare ribadendo l'accusa al governo di essere ostaggio dei sindacati e di una sinistra che "vuole lo Stato, vuole centralizzare, burocratizzare, controllare a priori". Nessun cenno alla tenuta della maggioranza, seppure intervenuto dopo Renzi: l'unico accenno è a "qualcuno nella maggioranza che ha detto cose concrete".

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