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Martedì, 23 Aprile 2024
Alea Iacta est

Renzi rimanda la crisi ma per Conte Italia Viva è ormai all'opposizione

La resa dei conti nel Cdm mentre il leader di Italia Viva va in tv. Poi la conferenza stampa per chiarire se rimarrà o meno nella coalizione di maggioranza. Intanto il clima di incertezza fa salire i rendimenti delle obbligazioni

ultim'ora 23:50 - Le ministre di Italia Viva Elena Bonetti e Teresa Bellanova hanno appena annunciato la loro astensione sul Recovery Plan in consiglio dei ministri. E Maria Elena Boschi a Porta a Porta spiega: "Domattina il partito deciderà cosa fare, se continuare o meno a stare al governo".


Il polso della situazione, come molto spesso accade, lo sintetizzano i mercati finanziari: i rendimenti delle obbligazioni italiane hanno visto oggi il maggior aumento da novembre, mentre i bond a 5 anni sono tornati in positivo per i timori legati alla fase di incertezza politica che sta attraversando il paese. Una incertezza che è tutt'altro che dipanata: la crisi del secondo governo Conte è infatti in una sorta di "stallo messicano" con i renziani che dopo aver tanto minacciato di lasciare la maggioranza ora accusano il premier di spingere Italia Viva all'opposizione facendo trapelare una velina da palazzo Chigi che esclude i ministri renziani da un prossimo rimpasto di governo. 

"Evidentemente Conte ha trovato i 'Responsabili'. Vorrà dire che sarò all'opposizione" dice Matteo Renzi parlando con i giornalisti al Senato. "Non volevo far fuori Conte, sono io che mi sono fatto fuori da questo governo, sullo spreco di denaro pubblico non ci metto la faccia".

Alle 21:30 è in programma l'atteso Consiglio dei ministri che dovrà approvare o emendare il Recovery Plan, il piano di spesa degli aiuti in arrivo dall'Europa per la ripartenza dopo la pandemia. Un piano che ha visto un riordino delle voci di spesa dopo le critiche mosse da Italia Viva che aveva chiesto più fondi alla Sanità.  

"Stasera vediamo che tipo di discussione viene fuori e domani facciamo una conferenza stampa e ne parliamo" tira corto l'ex premier che da settimane minaccia di ritirare il drappello di Italia Viva dal Governo (la ministra della famiglia Bonetti, dell'agricoltura Bellanova e il sottosegretario Scalfarotto). Crisi rimandata di altre 24 ore insomma, ma Italia Viva rivendica di aver in qualche modo migliorato il recovery plan.

"Nel giro di un mese pare che abbiano migliorato il Recovery plan, io non l'ho ancora letto tutto, lo devo leggere, ma dicono tutti che sia migliorato".

Poi domani in agenda un nuovo Consiglio dei ministri sulle misure per fronteggiare l'emergenza Covid che saranno contenute in un decreto ad hoc, non un Dpcm. In arrivo la stretta sull'asporto (che per i bar terminerà alle 18:00) e la mobilità tra regioni. Nella riunione, non ancora in agenda, si deciderà anche sulla proroga dello stato di emergenza: per ora le ipotesi più accreditate restano aprile o maggio anche se il Cts aveva chiesto un rinvio al Luglio. 

Crisi di governo, che cosa succede

Cosa succederà quindi? La palla sembra essersi spostata nel campo del presidente del consiglio Giuseppe Conte: dopo il caos politico potrebbe infatti prefigurasi uno scenario ad oggi inedito.

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Conte potrebbe infatti ritirare la delega alle ministre renziane e presentarsi al Parlamento per ottere una nuova fiducia escludendo dalla maggioranza Italia Viva. I numeri sono risicati, in particolar modo al Senato, dove senza i 18 senatori renziani l'esecutivo necessiterebbe di una ventina di voti assicurarsi la maggioranza: Italia Viva al momento garantisce la tenuta del governo giallorosso che si fermerebbe a quota 142 (la maggioranza assoluta è di 161). Voti da trovare nel gruppo misto dove sono inquiete le anime centriste. In questo scenario è da leggersi l'appello del democratico Goffredo Bettini che ha parlato di possibili voti responsabili da cercarsi nel campo delle opposizioni, facendo in qualche modo capire che da Forza Italia potrebbe arrivare un soccorso per le votazioni particolarmente delicate. 

Problemi però non solo in Senato: anche alla Camera senza i 30 deputati renziani la maggioranza passerebbe da 332 a 302 e anche in questo caso non ci sarebbe la maggioranza assoluta, fissata a quota 316. L'eventuale fuoriuscita di Italia viva dalla maggioranza, oltre a decretare la crisi di governo, 'scompaginerebbe' tutti gli equilibri in Parlamento: a subire il contraccolpo - sempre che la legislatura prosegua e si dia vita a un nuovo esecutivo sostenuto dall'attuale compagine politica ma senza Italia viva - sarebbero anche le commissioni parlamentari. Italia viva guida infatti 4 commissioni: 2 al Senato e 2 alla Camera. 

Le elezioni anticipate sono ancora improbabili, ma il rischio è aumentato perché senza una possibile sintesi parlamentare vi sarebbe lo spazio per andare alle urne in primavera. Almeno per ora, ogni ipotesi di una trattativa che porti a una crisi pilotata è saltata. Dal Quirinale il presidente della Repubblica ha fatto sapere che prima delle possibili consultazione, esige che governo e parlamento approvino il progetto per l'utilizzo dei soldi del Recovery Fund ed è possibile che si possa mettere in piedi un governo di unità nazionale per far fronte all'emergenza sanitaria, piuttosto che portare il paese alle urne.

Che cosa farà Renzi

Intanto il leader di Italia Viva comparirà questa sera in tv ospide di Bianca Berlinguer a Cartabianca, poi domani è prevista una conferenza stampa che possa finalmente chiarire le sorti di un ormai logoro Conte Bis. Da chi osserva come Renzi abbia cambiato idea più volte sul da farsi, sul come e sul quando, una cosa è certa: nessuno può tornare indietro senza perderci la faccia. Conte si gioca gran parte della sua eredità politica, mentre come si sospira dal Nazareno, nessuno sta veramente capendo quello che Renzi voglia fare. E l'ex premier deciderà all'ultimo, come sempre.

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