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Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica

Renzi: "Si vota nel febbraio 2018 e non ci sarà nessun aumento dell'Iva"

Il presidente del Consiglio: "I risultati che stiamo ottenendo in Europa li otteniamo per la nostra capacità di fare le riforme e di dare stabilità. Prima dell'interesse del mio partito viene l'interesse del mio Paese"

Ribadisce che in caso di vittoria del no al referendum sulle riforme costituzionali "se ne andrà a casa". Ma questo non significa elezioni anticipate. "Per me si vota nel febbraio 2018", afferma il presidente del Consiglio Matteo Renzi in una intervista a Il Messaggero. "I risultati che stiamo ottenendo in Europa li otteniamo per la nostra capacità di fare le riforme e di dare stabilità. Prima dell'interesse del mio partito viene l'interesse del mio Paese. E l'interesse italiano è votare alla scadenza naturale".

BERSANI - Pierluigi Bersani sostiene che se anche vincessero i no il premier non dovrebbe dimettersi. Ma "io non sono come gli altri - chiarisce Renzi -. Io se perdo vado a casa perché non resto se gli italiani bocciano la riforma più importante del mio mandato.
Mi fa piacere però che Bersani e alcuni costituzionalisti del no si preoccupino della continuità del nostro governo. Con una battuta potrei dire che forse non stiamo andando così male come alcuni dicono".

REFERENDUM - Ciò detto, sul merito della consultazione popolare il capod el governo rilancia i richiami a votare un sì convinto. Perché la riforma "supera il bicameralismo paritario, elimina la doppia fiducia e la navetta parlamentare, riduce i costi e i posti della politica, garantisce i diritti delle opposizioni e allo stesso tempo aumenta la stabilità istituzionale. Un passo in avanti storico per le istituzioni italiane. Altro che turarsi il naso: vado a votare con entusiasmo il sì più convinto. Chi vota no - ribadisce Renzi - si tiene il sistema di oggi, l'inciucio istituzionalizzato".

COMUNALI - Quanto ai sondaggi sulle comunali, e in particolare alle indicazioni di vantaggio della candidata Raggi dei 5 Stelle a Roma "Ricordo quelli delle europee: ci davano testa a testa, noi abbiamo preso il 40% e loro la metà. La realtà è più grande dei sondaggi, vedremo come andrà a finire".

GIACHETTI - E proprio sul voto nella Capitale "mi dispiace non essere romano perché avrei votato volentieri (Giachetti). E' una persona vera, genuina, autentica. Non si nasconde e quando c'è da rischiare rischia in proprio. Conosce la macchina amministrativa: ha firmato migliaia di documenti burocratici e non ha avuto neanche un avviso di garanzia, impresa quasi impossibile oggi per un amministratore pubblico. Ha una squadra di livello con sé, perché capisce che governare Roma non è una passeggiata: questa è Roma, non un talent show dove chi vuole esibirsi ci prova e al massimo viene eliminato. Roma ha bisogno di persone con esperienza amministrativa e specchiata onestà: non vedo in campo nessuno meglio di Giachetti".

AUMENTO IVA - Niente aumento dell'Iva, assicura il presidente del Consiglio Matteo Renzi, nemmeno parziale. "No - risponde in una intervista a Il Messaggero. Quanto alle coperture per tagliare l'Irpef, non far salire l'imposta sul valore aggiunto e al tempo stesso rispettare gli impegni con l'Ue "le cifre sono considerevolmente più basse" dei 20 miliardi ipotizzati.

PENSIONI - E "la storia della copertura è la stessa che ci viene rinfacciata da più di due anni. Tutte le volte: non avete le coperture. E poi però abbiamo sempre trovato i soldi per gli 80 euro, per l'Irap, per il costo del lavoro, per gli incentivi, per il Jobs Act, il miliardo per la cultura, i soldi per eliminare la tassa sulla prima casa, il superammortamento, le tasse agricole e via così", rileva Renzi. Quanto alle pensioni e alla flessibilità in uscita, con possibili penalizzazioni differenziate "stiamo studiando soluzioni diverse. Quando arriveremo in sede di Stabilità, le presenteremo e le discuteremo innanzitutto con i diretti interessati. Per adesso - chiarisce il premier - è solo fantasia".
 

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