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Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica

Renzi ce l'ha fatta: "Lunedì la fiducia"

Consultazioni finite: l'unico scoglio per il premier resta il Movimento Cinque stelle. Renzi sicuro: "Condizioni per fare un ottimo lavoro, sabato presento la squadra"

ROMA - Il tempo delle consultazioni è finito: non si torna più indietro. La strada è segnata e porta al Colle dove Renzi, convinto che ci siano le "condizioni per fare un ottimo lavoro", si presenterà questa sera. A Napolitano dirà, anzi ripeterà, che è convinto di "potere sciogliere la riserva sabato" quando presenterà la sua squadra di governo. Poi, salvo ripensamenti dell'ultimo secondo, lunedì toccherà alle Camere dargli la fiducia.

"Stasera mi recherò dal capo dello Stato per riferire sui colloqui, intendo prendere la giornata di domani per la redazione di un documento programmatico il più completo possibile e il più capace di avvicinarci all'appuntamento del semestre europeo con una serie di riforme concrete". Il premier incaricato, al termine delle consultazioni, ha quindi spiegato che si partirà dai "tagli ai costi politica", poi si proseguirà "con le riforme costituzionali e istituzionali" e "a partire dal mese di marzo, ai problemi del mondo del lavoro". 

La rotta, insomma, è tracciata. E i colloqui serratissimi degli ultimi due giorni sono serviti, a Renzi, per individuare chi è con lui e chi contro di lui. Le minoranze parlamentari, Scelta Civica, Nuovo Centrodestra e Pd sono pronti ad "abbracciare" il nuovo esecutivo. Lega, Sel e Fratelli d'Italia hanno ribadito il loro no, seppure non netto e secco come si pensava. Forza Italia non ha tradito le promesse e Berlusconi - dopo l'incontro di oggi - si è detto felice di avere un premier "molto giovane" e ha confermato la disponibilità a cooperare per le riforme. L'unico grande scoglio per il neopremier resta evidentemente Grillo. 

Costretto dalla base ad incontrare Renzi, il comico genovese non ha dato modo al premier incaricato di presentargli idee e programmi del prossimo esecutivo. A Grillo sono bastati cinque minuti, forse meno, per stroncare "l'ebetino" - "Cosa ho io da dire a questo qua?" - e mandarlo a quel paese. Renzi, però, che a Grillo piaccia o meno, va al Colle. E poi a Palazzo Chigi. 

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