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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Matteo e Giulietta, Renzi dice sì al Colle: sarà premier

Il premier in pectore è arrivato al Quirinale con dodici minuti di anticipo alla guida di una Giulietta bianca. Ha ricevuto l'incarico da Napolitano e ha accettato con riserva: da martedì via libera alle consultazioni. Ma il Pd potrebbe non votare la fiducia in modo compatto

ROMA - Mezzogiorno di fuoco per Matteo Renzi. Il fuoco che ha dentro, quello che lo ha portato a "cancellare" Enrico Letta da Palazzo Chigi e quello che lo ha portato ad accettare l'incarico di Napolitano

Dopo un colloquio di oltre un’ora e mezza, Matteo Renzi ha infatti ricevuto dal presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, il mandato per la formazione del nuovo governo. Come annunciato dal segretario generale del Quirinale, Donato Marra, il segretario del Pd ha accettato con riserva che, in fondo è poco più di una frase "abituale", perché il prossimo premier sarà lui.

La voglia di Palazzo Chigi è talmente tanta che è impossibile pensare ad un finale diverso. Renzi si era presentato al Quirinale addirittura in anticipo rispetto all'appuntamento inizialmente fissato per le 10:30. Da solo, in macchina - come aveva fatto Letta nel giorno delle dimissioni irrevocabili - il prossimo premier è entrato al Colle alle 10:18 alla guida di una Giulietta bianca. 

Ora, ricevuto l’incarico, il sindaco di Firenze dovrebbe tornare nel pomeriggio in Toscana per partecipare al consiglio comunale. Martedì invece potrebbe dare il via alle consultazioni. Il giuramento e la consueta cerimonia del Campanello a Palazzo Chigi, con il passaggio delle consegne da Letta, potrebbe quindi avvenire giovedì. Venerdì il nuovo presidente del Consiglio dovrebbe andare in Senato e chiedere la fiducia, sabato alla Camera.

Se a Montecitorio la partita sembra già decisa, qualche brivido potrebbe regalarlo Palazzo Madama. La minoranza del Pd, infatti, potrebbe non volere avallare un governo politico che debba fare i conti con il Ncd di Angelino Alfano. Lo dice chiaramente Pippo Civati, avversario di Renzi alle primarie del Pd dello scorso dicembre, in un intervista a Repubblica: "Se ho rotto con Matteo è perchè non voglio Alfano. Non so se voterò la fiducia, anche altri parlamentari la pensano come me". 

Quirinale, chi viene e chi va: ecco Renzi

Prima di tornare nella sua Firenze, però, il premier in pectore potrebbe incontrare proprio Alfano per sciogliere gli ultimi nodi sul nuovo esecutivo. Non è escluso infatti che i due si vedano oggi nella Capitale. Era stato lo stesso Alfano, ieri, ad "invitare" Renzi ad un confronto. Parlando alla convention degli amministratori locali di Ncd, l'ex delfino di casa Berlusconi aveva suggerito a Renzi di guardarsi "alla sua sinistra, i freni possono arrivare solo da lì". Da parte di Nuovo Centrodestra, invece, aveva aggiunto, può arrivare una spinta "riformatrice". Su queste basi, l'accordo non è difficile. La missione di Renzi è chiudere tutto entro oggi, tornare a Firenze per salutare palazzo Vecchio e ripiombare nella capitale per prendersi il governo. 

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