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Giovedì, 28 Marzo 2024
Politica

Renzi show alla Leopolda: "La sinistra che non cambia si chiama destra"

Bagno di folla per il sindaco nell'ultima giornata della kermesse a Firenze. "Parliamo di futuro. La speranza non va riposta in una sola persona, ma 'leadership' non è una parolaccia"

FIRENZE - "Loro hanno Marina? E noi abbiamo Matteo". Lo dice chiaro e tondo Paolo Gentiloni, commentando l'ipotesi di candidatura della figlia del Cavaliere, tornata a circolare nelle ultime ore.

Un confronto elettorale che certo non spaventerebbe il sindaco di Firenze: Marina o non Marina, Renzi si è messo in testa di prendersi il Pd e il Paese. Lo ha fatto capire oggi nel suo discorso di chiusura alla convention della Stazione Leopolda di Firenze. Un lungo monologo finito con gli applausi e l'abbraccio alla folla in platea.

IL DISCORSO - "C'è questa questione del perché non ci sono bandiere del Pd alla Leopolda: il problema non è quello, è che non ci sono le croci sulla scheda. La gente deve tornare a votarci", ha detto Renzi. "Questo è un popolo che continua a credere nella politica. Noi - ha spiegato citando una signora che gli chiedeva perché non si parlasse di Berlusconi - parliamo di futuro". Secondo il sindaco fiorentino "serve una legge elettorale per cui, tra l'altro, quello che governa è per cinque anni responsabile: mai più larghe intese e questo non significa essere contro il governo", ma "la questione è che questo sistema va modificato e noi dobbiamo essere custodi dell'alternanza". "Porcellum o porcellinum? Io dico che una legge elettorale che funziona è quella dei sindaci: alla fine del voto sai chi ha vinto, quello che ha vinto deve avere i numeri per governare e quello che governa è per cinque anni responsabile", ha ribadito. "Dobbiamo fare la riforma della giustizia. Ce lo chiedono tanti bravi magistrati", ha continuato. "E' l'ora di farla finita con la giustizia ad personam. Dobbiamo finirla - ha affermato - con chi in questi anni ha proposto una giustizia ad personam ma allo stesso tempo dobbiamo dire cosa pensiamo noi al riguardo".

"Subito via le province": ha ribadito, tra gli applausi, nell'intervento alla Leopolda. Il sindaco ha aggiunto di aver sbagliato a votare sì al referendum sul titolo V della Costituzione per i poteri concorrenti che ha creato, come nel settore dell'energia e del turismo, tra Stato e Regioni. A chi ci accusa "di essere incolti, barbari, semplici, replico che la vera strada è la semplicità: parlare chiaro a tutti, non avere la puzza sotto il naso, parlare di politica in maniera semplice. Serve una rivoluzione della semplicità". "Non sei di sinistra perché non parli di lavoro? No, non sei di sinistra perché non crei lavoro".

Stazione Leopolda - I 100 tavoli di Renzi

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