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Giovedì, 18 Aprile 2024
RIFORME

Renzi seduce Grillo: "Incontriamoci ancora per le riforme, su immunità..."

Lettera del premier al Movimento cinque stelle per proporre un nuovo incontro: "Tra noi e voi c'è accordo su quasi tutti i punti". Immunità carta di scambio per l'ok alla legge elettorale: "Pronti a discuterne". Tiene l'accordo con Berlusconi

ROMA - L'immunità in cambio del nuovo Senato. Matteo Renzi potrebbe aver trovato la carta giusta per allettare e convincere il Movimento cinque stelle a sedersi - e magari a dire sì - al tavolo delle riforme guidato dal Pd. Tanto che mentre ieri il Senato discuteva della sua morte - beffardo destino - il premier ha preso carta e penna e ha scritto agli "amici" - lui spera - del M5s. Dopo toccherà anche a Forza Italia, con cui il patto è già nato e resta solido. Ma soltanto dopo perché ora la mission impossibile del presidente del consiglio è convincere la truppa di Grillo. 

La lettera a firma Renzi alla fine dovrebbe aver dato i suoi frutti. Il prossimo incontro tra Pd e M5s sarà giovedì o venerdì, con il Movimento che sembra orientato ad accettare l'invito, nonostante le frenate di Luigi Di Maio che ha ripetuto più volte che si deciderà soltanto oggi. La lettera - e forse non è un caso - è arrivata lunedì nel pomeriggio mentre Beppe Grillo, in un hotel romano, incontrava proprio Di Maio e il capo della comunicazione del gruppo M5S al Senato Rocco Casalino. 

Il leader - altro segnale che fa ben sperare Renzi - ha deciso di fare un'incursione nella capitale per gestire in prima persona la preparazione della trattativa con i democratici, anche se a quanto pare non parteciperà al nuovo faccia a faccia. In via informale, infatti, si è appreso che i grillini andranno comunque al confronto, ma con la stessa delegazione della volta scorsa e, dunque, senza il loro leader.

Resta da capire, però, con quale linea si sederanno al tavolo: un deputato M5S, ieri pomeriggio, parlava di "lettera positiva", commentando la risposta del Pd sulle riforme. Anche se Renzi non ha lesinato stoccate ai grillini, in particolare sul premio di maggioranza. "Potrebbe sorgere una curiosità intellettuale: perché il vostro premio di maggioranza al 52% è democratico; il nostro dell'Italicum al 55% è incostituzionale autoritario e antidemocratico; quello dei sindaci al 60% ritorna democratico? Ma sono curiosità che sicuramente ci chiarirete nel corso del nostro incontro" ha provocato. 

D'altro canto, però, Renzi ha fatto un passo sul tema dell'immunità nel nuovo Senato: "La vostra posizione  è molto seria. Siamo pronti a discuterne" - ha aperto - e ha ricordato che sulle riforme tra Pd e M5s c'è "accordo quasi su tutti i punti". Senza contare che nella lettera del Pd è spiegato in maniera esplicita anche l'obiettivo di incalzare i grillini, facendo leva sulle divisioni interne a M5S: "Vogliamo incoraggiare quella parte di voi che, nel rispetto di un voto contrario all'esecutivo sulle politiche economiche o sulle sue scelte di governo, ha desiderio di confrontarsi per il bene del Paese sulle regole".

Una partita che, nella testa di Renzi, è win-win, con il Pd che può solo vincere: se i grillini si siedono davvero al tavolo, il premier avrà normalizzato il M5s, facendolo "scendere dal tetto", se invece dovesse prevalere la linea dura il Pd - e Renzi ne è convinto - ne guadagnerebbe comunque perché il movimento si spaccherebbe e gli elettori non capirebbero. 

Meno problemi, invece, dà l'intesa con Berlusconi che non pare in discussione. Sul fronte della fronda interna a Forza Italia, oggi potrebbe essere il giorno decisivo: alle 14:30 si terrà infatti la riunione dei gruppi parlamentari, alla presenza anche di Silvio Berlusconi. Riunione che dovrebbe concludersi con un voto: per ribadire che il patto del Nazareno va onorato, e probabilmente anche per stoppare la pericolosa saldatura che potrebbe verificarsi tra i dissidenti sulle riforme e l'ala di Raffaele Fitto, pronto a "imitare" l'ex fido Angelino Alfano. 

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