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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Un nuovo premier e niente elezioni: il piano di Renzi per far fuori Conte

Il leader di Italia Viva punta a sostituire l'attuale presidente del Consiglio. I nomi dei candidati a Palazzo Chigi. Ma prima deve far saltare l'ultimo tentativo dell'Avvocato. Che è alla caccia di Responsabili

Alle elezioni primarie del 2013 Matteo Renzi divenne segretario del Partito Democratico, e di lì a poco presidente del Consiglio, dopo aver preso un milione e ottocentomila voti. Sette anni e un mese dopo, mentre i sondaggi gli accreditano un 2% di voti, il leader di Italia Viva punta a sostituire Giuseppe Conte con un nuovo presidente del Consiglio, scongiurando così il ricorso alle urne e puntando alla fine della legislatura e all'elezione del presidente della Repubblica. 

Un nuovo premier e niente elezioni: i nomi di Renzi per far fuori Conte

Durante la conferenza stampa di ieri l'esclamazione "Il re è nudo" ha fatto capire a tutti le intenzioni del senatore di Rignano. Ufficialmente lascia la maggioranza alle discussioni, immaginando un Conte-Mastella e un manipolo di Responsabili che possono salvare il premier dalla caduta sostituendo Italia Viva e lasciandogli così le mani libere durante la legislatura. Ufficiosamente lavora per sostituire l'inquilino di Palazzo Chigi per trovare una nuova maggioranza e un nuovo governo. E ha già un paio di nomi in mente.

Quello di Luciana Lamorgese, secondo il Corriere della Sera. O quello di Mario Draghi, su cui oggi punta La Stampa. Il terzo invece, quello della presidente della Corte Costituzionale Marta Cartabia, gira da qualche giorno dalle parti del centrodestra perché sarebbe più digeribile a una parte della coalizione (Fratelli d'Italia), ma presupporrebbe una nuova maggioranza o l'astensione di Salvini, Meloni e Berlusconi per un esecutivo di scopo che invece avrebbe vita piuttosto breve. E non è questo che vuole Renzi. 

Lui vuole che la legislatura duri e per questo sarebbe anche disposto a sostenere un presidente del Consiglio espressione del Partito Democratico. Come Dario Franceschini, suo acerrimo nemico ai tempi di Gentiloni e forse proprio per questo oggi suo candidato preferito (perché poi potrebbe cannoneggiarlo meglio) nell'improbabile rosa di nomi Pd. Che però ieri su Twitter si è unito al MoVimento 5 Stelle e a Liberi e Uguali nel sostenere che there is no alternative, come diceva la Zietta: Conte o le elezioni. Quelle che porterebbero il centrodestra a vincere o addirittura a stravincere. Renzi si è detto pronto ad andare all'opposizione "con dignità", ma il suo obiettivo è un altro: 

Eccolo l’azzardo che il capo di Italia viva propone agli (ex) alleati: cambiamo il presidente del Consiglio e un nuovo esecutivo si rifà in cinque minuti, «noi siamo orgogliosamente costruttori, ma vogliamo vedere il progetto», rivendica citando Mattarella. Il quale, ricevendo poco prima Conte al Quirinale, aveva esortato «a uscire presto da questa situazione di incertezza». 

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There is no alternative (TINA)

Al tavolo della trattativa per il nuovo governo senza Conte Renzi si siederà con molte richieste. Per stringere un nuovo patto di legislatura che vada avanti fino al 2023, ma anche per chiedere un posto ad alcuni suoi fedelissimi che non potevano giocoforza entrare in gioco all'epoca della formazione del Conte Bis. Il primo nome è quello di Maria Elena Boschi, che già era entrata nel risiko dedicato al Conte-Ter. Poi, scrive oggi Il Messaggero, ci sarà quello del commissario all'emergenza Domenico Arcuri, nel senso che l'ex premier vuole assolutamente sostituirlo. Nel nuovo governo immaginato da Renzi dovrebbero poi entrare i leader dei maggiori partiti, compreso quel Nicola Zingaretti che non ne vuole assolutamente sapere. 

Ieri sera, mentre Conte varava il decreto legge sulle restrizioni, si è svolta l'assemblea degli eletti di Italia Viva. Erano presenti tutti i senatori e i deputati. Renzi  si è detto convinto che non c'è la strada del voto anticipato e neanche la possibilità che il premier Conte possa andare avanti con il gruppo dei responsabili. Ogni soluzione - ha spiegato sempre secondo quanto viene riferito - passerà da noi. L'ex premier ha indicato ufficialmente ai suoi tre strade: un governo Conte ter, un esecutivo con la stessa maggioranza ma con un altro premier, oppure un governo istituzionale. Qualsiasi sbocco - avrebbe ragionato con i suoi - ci vedrà protagonisti. Anche perché - questa la sua tesi sempre secondo quanto riferiscono fonti parlamentari - se Conte dovesse insistere sulla strada dei responsabili prima o poi il Pd è il Movimento 5 Stelle lo abbandoneranno. 

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