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Martedì, 19 Marzo 2024
Politica Italia

Renzi ha un problema con le banche e Visco è il capro espiatorio perfetto

La mozione Pd per non rinnovare il mandato del governatore di Bankitalia ha creato un caso politico. Renzi rimarca: "Inadeguata vigilanza sulle banche, serve una fase nuova". E assicura: "Nessuno scontro tra Pd e governo". Ma la frittata è fatta

Un battibecco sul futuro ma che ha origine in un recente passato, ed ha per protagonisti nomi altisonanti della politica e dell'economia italiana. Banca Etruria, ma anche Monte dei Paschi di Siena, Banca Popolare di Vicenza, Veneto Banca, Carige e numerosi altri istituti più piccoli: quello dedicato alla crisi delle banche era un dossier corposo e spinoso, un primo banco di prova che attendeva l'arrivo a Palazzo Chigi di Matteo Renzi nel Febbraio 2014 come lo stesso ex premier scrive nel suo libro "Avanti". 

"Ci affidiamo quasi totalmente alle valutazioni e alle considerazioni della Banca d’Italia, rispettosi della solida tradizione di questa prestigiosa istituzione. E questo è il nostro errore, che pagheremo assai caro".

E' questa la doverosa premessa che permette di capire come sia nato il "Visco gate" che da 24 ore ha rotto gli equilibri nel Partito Democratico, con il susseguirsi dei distinguo. Walter Veltroni parla di mozione "incomprensibile e ingiustificabile. Da sempre - dice in in'intervista all'Ansa - la Banca d'Italia è un patrimonio di indipendenza e di autonomia per l'intero paese".

Marco Miccoli, onorevole Pd della corrente dell'ex candidato segretario Andrea Orlando, ha chiesto pubbliche scuse sul suo profilo Facebook

"Ieri alla Camera su Bankitalia abbiamo votato una schifezza. La responsabilità non è solo di chi ha proposto la mozione, ma anche la mia, poiché non avendola letta mi sono fidato dell' indicazione data dal Partito. Chiedo scusa a tutti."

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Un caso politico in vista delle prossime elezioni

Tutto inizia appunto con l'approvazione alla Camera di una mozione in cui il Partito Democratico chiede al Governo di non rinnovare il mandato di Ignazio Visco a governatore della Banca d’Italia, in scadenza tra due settimane. Nella mozione si sottolineano le mancanze e gli errori commessi dalla vigilanza bancaria di Banca d’Italia negli ultimi anni, e si chiede che al posto di Visco venga nominata "una figura più idonea a garantire nuova fiducia". 

Il segretario del Pd, che si muove come se fosse lui ancora il presidente del Consiglio, scriveva ancora una volta nel suo "Avanti"

"A me le banche sono antipatiche. I bancari no, per carità, bravissime persone. Ma le banche in casa mia sono un problema da quando i miei genitori hanno preso una fregatura colossale, accendendo a fine anni ottanta un mutuo in ecu che ha fatto perdere loro un sacco di soldi". 

Una narrazione antisistema che non funziona granché anche in virtù delle responsabilità del Pd su Mps e Banca Etruria e su cui è chiamata ad indagare la nuova commissione sulle banche guidata da Pier Ferdinando Casini. Commissione che, per inciso, presenta conflitti di interessi non di poco conto dato che, come ricorda Mattia Feltri su La Stampa, nella commissione c’è anche Francesco Bonifazi, tesoriere del Pd, amico di vecchia data della compagna di partito Maria Elena Boschi, e socio di Emanuele Boschi, figli di Pier Luigi Boschi, ex vicepresidente di Banca Etruria, ora fallita.

Bene, anzi, malissimo, ma tornando al punto di partenza, perché i deputati del Partito Democratico hanno votato una mozione che accusa il Governatore di Banca d'Italia Ignazio Visco di non aver assicurato un'adeguata vigilanza sulle banche?

Visco, come governatore di Bankitalia dal 2011, ha dovuto affrontare una delle peggiori crisi della storia recente degli istituti di credito: Visco e Banca d’Italia si sono sempre difesi con forza, negando le accuse di mancata vigilanza e complicità in acquisizioni spericolate, rivendicando la bontà del loro lavoro.

Indipendente da governo e Parlamento, il governatore di Banca d’Italia viene nominato con un decreto del presidente della Repubblica, su proposta del governo ed esercita il suo mandato senza più alcun condizionamento da parte della politica. Almeno in teoria perché in molti vedono nella mozione votata dalla Camera un attacco all’indipendenza della Banca d’Italia e un tentativo di portare l’istituzione al centro dello scontro politico, gettando sul governatore la colpa delle recenti crisi bancarie.

Renzi ha negato di essere coinvolto direttamente ma non sono un mistero le sue frizioni con Visco. Sempre nel suo libro si legge una non troppo velata accusa a Banca d’Italia che nel 2014 suggerì a una serie di banche in crisi, come Banca Etruria e Veneto Banca, di fondersi con Popolare di Vicenza, nonostante quest’ultima fosse già in crisi e stessero cominciando a emergere le irregolarità commesse dai suoi manager che hanno costretto l'istituto ad affidarsi al salvataggio statale.

Il governatore Visco nei suoi discorsi pubblici è sempre stato un difensore del sistema finanziario italiano, sminuendo le preoccupazioni internazionali sulla sua tenuta e sottolineandone invece gli aspetti positivi, ha attaccato le regole bancarie europee, i meccanismi di risoluzione come il famoso “bail-in”, schierandosi con coloro che ritengono che l’Italia venga trattata ingiustamente dai regolamenti internazionali. 

Se il suo nome si ergerà a vittima sacrificale sull'ara della ragion elettorale sarà chiaro nelle prossime ore, ma intanto la bomba politica è esplosa, portando il Pd a mostrare il fianco al fuoco incrociato delle opposizioni. 

E' il volto della piazza pentastellata, l'onorevole Alessandro Di Battista, il primo ad accendere la miccia tirando nella tenzone politica l'irrisolta questione della crisi di Monte dei Paschi di Siena su cui aleggia il fantasma del ex responsabile della comunicazione David Rossi, morto in circostanze mai chiarite dopo essere volato giù dalla finestra del suo ufficio senese. 

"Anche oggi c'è qualcuno, David Rossi, che come Ambrosoli, avrebbe potuto parlare e invece è stato ammazzato perché avrebbe potuto parlare sul crac del Monte dei Paschi di Siena" ha detto il deputato del Movimento 5 stelle prendendo la parola nell'aula della Camera e rivolgendosi direttamente al premier Paolo Gentiloni presente alla seduta. 

"Quando in Europa le chiederanno delle banche, gli dica che stiamo dando tutte le colpe a Visco - che ne ha - e che soprattutto abbiamo istituito la commissione straordinaria sulle banche che ha come presidente Casini che, secondo la sua capacità, insabbierà i crac delle banche che coinvolgono il Pd, Mps e Banca Etruria". 

La replica di Renzi: "Scrivere pagina nuova"

"Il Pd non ha niente da nascondere su quello che è accaduto perchè a noi è toccato intervenire per cercare di rimediare ai disastri che avevano fatto altri, non abbiamo nessun problema, nessuna polemica non litighiamo con nessuno". Lo ha detto il segretario del Pd Matteo Renzi, parlando della questione Bankitalia a Recanati. Per Renzi c'è stato un problema di "vigilanza"

"Oggi il procuratore Greco spiegato in commissione di inchiesta i problemi legati alle autorità di vigilanza. E dunque se qualcuno dice che non è accaduto niente dico che non è accettabile come racconto e la mozione di ieri dice con forza che c'è bisogno di scrivere una pagina nuova. Non si vada a raccontare ai cittadini che in questi anni sulle banche non è successo niente, noi siamo intervenuti per rimediare ai disastri di altri, forse se qualcuno può spiegarci cosa è accaduto nel senso di mancanza di vigilanza e dei problemi che ci sono stati fa un piacere non al Pd ma agli italiani".

Berlusconi: "Sinistra vuole occupare posti di potere"

Per il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, la mozione di ieri del Pd su Bankitalia non deve provocare alcuna "meraviglia" perché "è proprio della sinistra voler occupare tutti i posti di potere dopo le elezioni. Adesso hanno fatto un passo in avanti e vogliono occuparli prima delle elezioni". Lo ha detto durante una conferenza stampa con il presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni, sul referendum regionale del 22 ottobre.

Meloni: "Pd scarica responsabilità sulle banche"

"L'impressione è che il Pd stia tentando di scaricare solo su Visco e Bankitalia le sue gravi e pesanti responsabilità nel rapporto con il sistema del credito". Lo dichiara il presidente di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni.

"Come Fratelli d'Italia abbiamo presentato in Parlamento una mozione per chiedere la revisione dei vertici di Bankitalia perché riteniamo necessario avviare una valutazione organica su chi ha il compito di vigilare sul sistema bancario italiano. Da questo punto di vista è curioso che il Pd, ovvero il partito di maggioranza che governa l'Italia dal 2011 e che ha espresso direttamente gli ultimi tre Presidenti del Consiglio, presenti una mozione per chiedere al suo stesso Governo di intervenire in una situazione nella quale avrebbe potuto già fare qualcosa da tempo.

I sindacati, Camusso: "A rischio credibilità del Paese"

Non mettere a rischio la credibilità del paese. Questo l'avviso della segretaria della Cgil, Susanna Camusso sulla vicenda. Intervenuta su Radio24 Camusso ha spiegato: "Devo dire che l'immagine che rende di più la valutazione della giornata di ieri è l'idea di un ministro sempre così pacato come Padoan che si mette ad urlare al telefono. Questo dà l'idea della leggerezza con cui si affronta un tema così delicato che è quello della indipendenza delle istituzioni del paese".

Per Camusso si è trattato di "un'operazione che scarica su Bankitalia una gestione delle crisi bancarie che non è solo responsabilità di Bankitalia e degli organi di Vigilanza". Alla domanda se confermerebbe Visco come governatore della Banca d'Italia Camusso ha risposto che "se si pensa di non farlo lo si deve fare con delle ragioni che non mettano a rischio la credibilità del paese".

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