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Giovedì, 28 Marzo 2024
Politica

Renzi spara sul Movimento cinque stelle: "Non votate i buffoni"

Il premier attacca l'avversario in vista delle prossime elezioni europee: "Votate chi vi pare ma non mandate in Europa i buffoni". E poi provoca: "I cinque stelle stanno facendo meno piazza e prenderanno meno voti"

ROMA - Prendere le debolezze del nemico - quei modi un po' sopra le righe e quelle parole un po' troppo forti - e sfruttarle a proprio favore. Sembra essere questa la nuova linea adottata dal premier Matteo Renzi per sconfiggere e scacciare lo spauracchio Movimento cinque stelle in vista delle imminenti elezioni europee. Ospite a L'Arena di Massimo Giletti su Raiuno, il presidente del Consiglio ha messo di nuovo nel mirino il M5s e di certo non le ha mandate a dire al leader grillino, Beppe Grillo.

"C’è una parte delle forze politiche che punta a insultare, non a cambiare l’Italia, scommette sulla sconfitta dell’Italia. Prima di essere del Pd, di FI, di M5S dobbiamo ricordarci di essere italiani. Mi sembra - ha provocato il presidente del Consiglio - che Grillo viva questa esperienza come un grande spettacolo, pensando che le persone siano il pubblico e sotto sotto se la rida sotto baffi pensando che qualcuno ci creda davvero". 

Quindi, l'invito-provocazione in vista della chiamata alle urne. "Il 25 maggio si vota tra due schieramenti: da un lato i gufi - che sperano che il Pil vada male - e dall’altra ci siamo noi, che siamo imperfetti, ma siamo dei ragazzi che hanno cercato di fare qualcosa in ottanta giorni. Io poteri dirle da segretario del Pd che i cinque Stelle stanno facendo meno piazza e meno gente, e prenderanno meno voti. Votate chi vi pare ma non mandate in Europa i buffoni". 

Poi la rettifica, parziale. "Io ho grande rispetto per chi ha votato M5S - ha precisato Renzi - ma chiedo: siete davvero soddisfatti? Siete soddisfatti di chi ha votato contro l’abolizione delle Province? Ho qualche dubbio su Grillo che usa un linguaggio strano: Hitler, peste rossa. Sono termini che si utilizzavano in quegli anni là".

"Se anche noi come la Germania facessimo le riforme saremmo credibili, e noi abbiamo già iniziato con il ridurre le tasse. Il sistema politico può smettere di rompere le scatole alle imprese e abbassare le tasse. Noi abbiamo già iniziato con l’Irap, una tassa antipatica. Gli ottanta euro sono per sempre - ha ricordato il segretario del Pd - e in parte arrivano dal taglio del costo della politica".

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