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Martedì, 19 Marzo 2024
Politica Italia

Rifiuti, Salvini e Di Maio litigano sugli inceneritori

Linguaggio non esattamente istituzionale per i due vicepremier che litigano a mezzo social. Per Salvini in Campania si rischia un'emergenza sanitaria: a metà gennaio andrà in manutenzione l'unico termovalorizzatore di tutta la Regione

Governo del cambiamento diviso dai rifiuti. Condito da un linguaggio non esattamente istituzionale, va in scena oggi il battibecco al vetriolo e a distanza fra i vicepremier Matteo Salvini e Luigi Di Maio. Oggetto della discordia, la Campania e la possibilità ventilata dal leader leghista di un termovalorizzatore in ogni provincia. Proposta irricevibile per il capo politico dei 5stelle, che lo ha attaccato duramente - senza però mai nominarlo - su Facebook.

Ospite della Procura di Napoli, dove stamani ha presieduto un Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica, Salvini nel corso del suo intervento ha affrontato, tra le altre cose, la questione della Terra dei fuochi:

"Tra qualche mese in Campania si rischia un'emergenza sanitaria e sociale a livello mondiale. Non so cosa abbiano fatto gli amministratori locali e regionali negli ultimi decenni ma dal 2008 la situazione non è cambiata, anzi è peggiorata. Non c'è programmazione, c'è incapacità e dico incapacità perché voglio essere ottimista. Se si volesse pensar male si potrebbe supporre che non si è fatto niente come termovalorizzatori e sistema di smaltimento perché qualcuno ha interesse che non si faccia niente".

Salvini ha così rimarcato come "in Campania serve un termovalorizzatore per ogni provincia" ricordando che a metà gennaio andrà in manutenzione l'unico termovalorizzatore di tutta la Regione.

Di Maio: "Inceneritori non c'entrano una beneamata ceppa"

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Parole che non sono piaciute al suo partner di governo Luigi Di Maio, il quale, pur non citando direttamente Salvini, ha tuonato contro le affermazioni del ministro dell'Interno. "Gli inceneritori non c'entrano una beneamata ceppa e tra l'altro non sono nel contratto di Governo - ha scritto Di Maio in un post su Facebook - Quando si viene in Campania e si parla di Terra dei fuochi si dovrebbero tener presenti la storia e le difficoltà di questo popolo. La Terra dei fuochi è un disastro legato ai rifiuti industriali (provenienti da tutta Italia) non a quelli domestici".

Salvini: "In Campania si rischia il disastro ambientale"

A stretto giro la replica, piccata, di Salvini, che ha voluto sottolineare come "con i 'no' non si va da nessuna parte, questo vale soprattutto per gli enti locali: vale per i sindaci e la Regione che hanno detto no, no e no, e i rifiuti cosa facciamo? Li facciamo gestire dalla camorra? Non penso".

"Non vorrei che tra due mesi Napoli e la Campania avessero un'emergenza sanitaria - ha spiegato ancora Salvini -, nel Contratto di Governo si parla di soluzione al problema dei rifiuti. I rifiuti o spariscono, o evaporano, o li mangiamo, o li valorizziamo, o li inceneriamo o li mettiamo in discarica. Il termovalorizzatore di Acerra si fermerà per manutenzione a gennaio io voglio una soluzione per i napoletani e per i campani. In Lombardia ci sono 13 termovalorizzatori e in Campania uno, e il rischio sanitario è in Campania". Il Contratto di Governo, ha poi ribadito Salvini, "l'ho letto e riletto e l'ho scritto. Qua c'è da dare risposte alle mamme, ai papà e ai bambini che non meritano di pagare tasse sui rifiuti e di morire tra i roghi tossici".

Lite finita? Nemmeno per sogno. E così Di Maio tiene il punto in un nuovo post pubblicato a stretto giro su Facebook: "La camorra - scrive - ha investito sul business degli inceneritori. Questo è il passato che non vogliamo più. Il futuro che vogliamo in tutta Europa è senza inceneritori e senza camorra".

Costa: "Salvini provocatorio, termovalorizzatori un fallimento"

A tentare di smorzare gli animi ci pensa il ministro dell'ambiente Sergio Costa che etichetta il commento di Salvini come "una provocazione". 

"Stiamo lavorando ogni giorno per portare l'Italia, e non solo la Terra dei Fuochi, fuori dall'ormai cronico ritardo nella gestione del ciclo dei rifiuti. Quando arriva l'inceneritore, o termovalorizzatore, il ciclo dei rifiuti è fallito. Riduzione, riuso, recupero, riciclo, sono le 'quattro R' che devono diventare un mantra per tutti. 

Il Contratto di Governo sottoscritto da Movimento 5 Stelle e Lega parla chiaro. A pagina 11 si legge: "Una corretta e virtuosa applicazione dell'economia circolare, in linea con la Gerarchia Europea nella gestione dei rifiuti comporta una forte riduzione del rifiuto prodotto prodotto, una crescente percentuale di prodotto riciclato e contestualmente una drastica riduzione della quota di rifiuti smaltiti in discarica e incenerimento, fino ad arrivare al graduale superamento di questi impianti, adottando metodi tecnologicamente avanzati e alternativi. A tal proposito il sistema di economia circolare di riferimento è quello oggi adottato dal servizio pubblico della provincia di Treviso, studiato in tutto il Mondo".

Nel Contratto sono previsti inoltre fiscalità premianti per la raccolta differenziata e recupero di materia proprio come quella approvate oggi in Commissione e l'estensione della raccolta domiciliare con tariffa puntuale, centri di riparazione e riuso dei beni riutilizzati.

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