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Venerdì, 29 Marzo 2024
La riforma

Approvata la riforma della giustizia: tagliola ai processi troppo lunghi

La riforma Cartabia prescrive tempi certi per i processi con una "tagliola" posta a due anni per l’appello o il reato sarà improcedibile. I 5 stelle spuntano tempi più lunghi per la prescrizione di corruzione e concussione

La riforma della giustizia penale per tagliare i tempi dei processi (come richiesto dall'Unione Europea) ottiene il via libera del consiglio dei ministri. Il sì dei rappresentati del Movimento 5 stello dopo un incontro con il presidente del Consiglio Mario Draghi e la ministra della Giustizia Marta Cartabia e l'inserimento dei reati contro la Pubblica amministrazione - come la corruzione e la concussione - tra quelli con tempi di prescrizione allungati. Da qui la decisione pentastellata di dare voto favorevole, con possibilità di ulteriori miglioramenti tecnici in Parlamento. Ulteriori proposte sono già arrivate dalla Lega, che chiede di ridimensionare il ricorso al patteggiamento o alla messa alla prova per reati puniti fino a 10 anni, e da Italia Viva, che chiede una stretta sulle intercettazioni.

La riforma Cartabia

Velocizzare i tempi e renderli compatibili con gli obiettivi del Recovery e degli standard europei: è lo scopo della riforma della Giustizia. Nella proposta della ministra Cartabia la prescrizione si blocca definitivamente dopo la sentenza di primo grado, sia per gli assolti che per i condannati, ma col processo d’appello vengono introdotti termini massimi di durata dopo i quali il reato viene dichiarato improcedibile: due anni per il secondo grado e un anno per la Cassazione. Oltre quei tempi stabiliti non si estinguerebbe il reato ma si sospenderebbe il processo, di fatto bloccato. Un caso diverso dunque dalla prescrizione, dove il reato è appunto cancellato.

Per i reati imprescrittibili - come quelli punibili con l'ergastolo - non sarebbero posti limiti alla durata dei processi: in questa categoria il Movimento 5 Stelle vorrebbe che si aggiungessero anche i reati per corruzione. Secondo quanto si apprende la mediazione raggiunta con il Movimento 5 stelle verterebbe sulla condizionale di prescrivere il processo per i reati contro la pubblicazione dopo tre anni in appello e 18 mesi in Cassazione. L'allungamento dei tempi sarebbe subordinato alla particolare complessità del procedimento, dovuta al numero delle parti o delle imputazioni 

Nei casi di reati gravi o più allarmanti, come nei procedimenti particolarmente complessi, sarà possibile la proroga di un anno per l’appello e di sei mesi in Cassazione. Per i reati imprescrittibili (ad esempio quelli punibili con l’ergastolo) non ci saranno limiti nemmeno alla durata dei processi.

Inoltre l’appello, come il ricorso di legittimità, diventa inammissibile "per difetto dei motivi" nei casi in cui "non risultano esplicitamente enunciati e argomentati i rilievi critici rispetto alle ragioni di fatto o di diritto poste a fondamento della sentenza impugnata". 

Il nodo della giustizia

Pieno appoggio alla Guardasigilli arriva dal Pd. Così come favorevole è il voto della Lega che nelle piazze italiane ha portato i suoi gazebo per raccogliere le firme per il referendum promosso insieme ai Radicali: firme che andranno depositate entro il 30 settembre per chiedere sottoporre sei quesiti: la riforma del CSM, la responsabilità diretta e la equa valutazione, la separazione delle carriere dei magistrati tra Pm e Giudici, i limiti agli abusi del carcere preventivo e l'abolizione del decreto Severino ovvero abolire l’automatismo dell'incandidabilità, ineleggibilità e decadenza, dei condannati lasciando al giudice la decisione, caso per caso.

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