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Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica

La riforma sul catasto passa per un voto: il Governo a un passo dalla crisi

"L’obiettivo di Salvini è impedire l’aumento delle tasse a cominciare da quello sulla casa" fanno sapere dalla Lega. Francesco Boccia (Pd): ''Il confronto va avanti''

Bocciato l'emendamento soppressivo della riforma del catasto presentato dal centrodestra in commissione Finanze alla Camera. La riforma voluta dal governo è dunque salva ma la maggioranza si è spaccata con Fi, Lega e Fdi che hanno votato a favore della proposta di soppressione. I voti contrari sono stati 22, i favorevoli 23.

A determinare l'esito della votazione sarebbe stato il voto di Alessandro Colucci di NcI, che ha sostituito in commissione Nadia Aprile, deputata ex M5s ora del Misto e non iscritta ad alcuna componente. Dunque, hanno votato a favore dello stralcio Lega, Forza Italia, FdI e Coraggio Italia, a cui si sono aggiunti i voti del deputato di Alternativa, per un totale di 22 si'. Hanno invece votato contro Pd, M5s, Leu, Iv, Azione. 

Il centrodestra ha quindi provato a forzare la mano, votando l'emendamento che avrebbe stralciato l'articolo 6, quello su cui si sono sempre scontrati destra e sinistra. Se il centrodestra avesse vinto, sarebbe andato sotto il Governo, che ha tenuto alla fine, ma per un soffio. Tanto che il segretario del Pd Enrico Letta ha usato parole dure: "Il centrodestra ha appena tentato di far cadere il governo Draghi sul riordino del catasto. Non vi è riuscito per un soffio. Abbiamo tenuto. Sembra una fake news, in uno dei giorni più drammatici della nostra storia recente. Purtroppo è una notizia vera. Sono senza parole".

Senza parole anche la Lega, ma per altri motivi. "Con  i costi dell’energia alle stelle e l’inflazione ai massimi storici, in un momento di grande preoccupazione per la guerra alle porte e con il Covid che ancora fa paura, la sinistra impone al governo di aumentare le tasse sulla casa. Non abbiamo parole" fanno sapere dal Carroccio.

Dunque Mario Draghi va avanti con il suo lavoro, ma il Governo adesso scricchiola davvero. Il rumore di eventuali cedimenti si sente ancor di più dopo che ieri si è sfiorato lo strappo, con una "crisi di Governo" evocata dal sottosegretario al Mef (Ministero economia e finanza) Cecilia Guerra. Sarebbe stata proprio lei, in un intervenendo in commissione, a dire che la riforma doveva passare così com’era, altrimenti "si può ritenere conclusa l'esperienza di Governo". Parole audaci, a cui ha fatto seguito l’allarme rosso nella maggioranza di Governo dove tutti, o quasi, si sono resi conto di come una fine dell’esecutivo proprio ora, in piena guerra, è l'ultima cosa di cui ha bisogno il Paese. 

Riforma del catasto, cosa prevede e perché è importante

Una impasse pericolosa quella durata oltre un giorno, con Forza Italia che si era proposta per mediare fra Lega e Ministero. Il centrodestra aveva presentato in commissione Finanze un nuovo testo. I lavori erano stati così sospesi per poter svolgere un vertice di maggioranza, in modo da consentire il confronto sulle nuove norme. Intanto i capogruppo di Forza Italia alla Camera Paolo Barelli e il deputato di Fi Alessandro Cattaneo, membro della commissione Finanze della Camera, si erano recati a Palazzo Chigi per una nuova interlocuzione.

Le fibrillazioni erano cominciate ieri, dopo l’aut aut sostanziale posto dalla sottosegretaria al Mef Maria Cecilia Guerra, con un intervento a gamba tesa. Così era stata sospesa la riunione e sarebbe passata la proposta di mediazione di Forza Italia, che aveva chiesto un po’ di tempo in più. 24 ore in tutto, ma cruciali per riscrivere l’articolo 6, al centro di un braccio di ferro che dura da settimane. 

Riforma del catasto: cosa prevede l’articolo 6 e perché divide

  • Rimodulazione grandi città
  • Ricalcolo superficie 
  • Divisione fra immobili ordinari e speciali

Rivedere le grandi aree e le grandi città dove ci sono enormi difformità fra aree anche molto vicine fra di loro. Un esempio? A Milano si passerà dalle attuali tre zone censuarie a 41, mentre a Roma aumenteranno dalle 7 di oggi a ben 233.

Altra novità è la superficie degli immobili residenziali, che non sarà più calcolata ed espressa in vani catastali ma in metri quadrati.

Cambiano anche la definizione e la classificazione degli edifici, che con la riforma saranno suddivisi e distinti tra ordinari e speciali.

Dunque si prevede una nuova mappatura complessiva del catasto, da rilasciare entro il 2026. Il cuore della proposta vuole la creazione di una nuova mappatura per riequilibrare i valori catastali degli immobili del Paese, con l’obiettivo particolare di stanare gli immobili fantasma o comunque rivalutare le strutture che pagano parzialmente o per niente le tasse che invece sarebbero dovute. Di conseguenza ci sarebbe un nuovo gettito fiscale derivante proprio dal recupero dell’evasione dell’Imu e delle imposte sulle locazioni di questi edifici non dichiarati. Da qui lo scontro politico. Il timore della destra è che porti a un innalzamento delle tasse sulla casa, anche se il governo rassicura che nuova mappatura non verrà usata per determinare nuove tasse. 
 

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