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Venerdì, 29 Marzo 2024
Percorso a ostacoli

Riforma del Csm, via libera della Camera ma Italia viva si astiene

Il ddl delega passa con 328 voti a favore, 41 contrari e 25 astensioni. Al Senato il testo potrebbe essere insediato da Italia viva

Con 328 voti a favore, 41 contrari e 25 astenuti la Camera ha approvato il ddl delega per la riforma dell'ordinamento giudiziario, che contiene le norme per la riorganizzazione, l'eleggibilità, il ricollocamento in ruolo dei magistrati e per il funzionamento del Csm. Il provvedimento passa ora al Senato, dove potrebbe essere insediato da Italia viva (Iv).

Cos'è la riforma del Csm e perché fa discutere così tanto

Giustizia, Cartabia: “Riforma migliore possibile”

Contro il testo hanno votato Fratelli d’Italia (Fdi) e L’Alternativa c’è (Ac) mentre i deputati di Italia viva si sono astenuti. Per i deputati di Iv si tratta di una mini-riforma. "Così si rinuncia a dare alla politica quella autorevolezza che possa lasciare il segno. Invece di dettare una visione dell'ordinamento giudiziario la riforma recepisce le circolari del Csm nella normativa primaria. E' dunque una mini riforma o una riforma inutile: non va ad incidere. La politica rinuncia a fare il legislatore", ha dichiarato Cosimo Ferri (Iv).

Soddisfatta, invece, il ministro della giustizia Marta Cartabia: si tratta della “riforma migliore possibile, ben consapevoli che tutto è perfettibile". Per il vicepresidente del Csm, David Ermini, si tratta di “un passo importante, una riforma sicuramente necessaria e urgente, non solo per segnare il cambio di passo rispetto al passato, ma soprattutto per dare compiutezza all'ampio percorso riformatore della giustizia avviato in questi anni".

La Lega attende il referendum del 12 giugno

M5S e Lega hanno votato a favore pur ribadendo che non si tratta della riforma che avevano in mente. "Per senso di responsabilità abbiamo garantito sostegno alla riforma, almeno per salvaguardare quei piccoli traguardi comunque raggiunti - ha dichiarato il deputato della Lega Roberto Turri, capogruppo in commissione giustizia - Resta inteso che non ci diamo per vinti. Al Senato riproporremo tutte le modifiche necessarie a ridare credibilità e autorevolezza alla magistratura. Siamo certi, inoltre, che avremo modo di vedere quel coraggio, che è mancato alla Camera, in occasione del voto sui cinque referendum sulla giustizia del prossimo 12 giugno dove sarà il Sì degli italiani a fare la vera differenza".

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