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Giovedì, 25 Aprile 2024
Rai

Rai, via i partiti: al comando un super-manager

Il premier vuole imporre a Viale Mazzini un vertice che sia più simile a quello di un'azienda privata. Il canone verrà dimezzato ma la tassa colpirà tutti, a prescindere dal possesso di una tv

Rai, si cambia. Secondo Repubblica Matteo Renzi vuole rottamare l’attuale gestione della tv di Stato e imporre a Viale Mazzini un vertice che sia più simile a quello di un'azienda privata. 

Sì dunque a un amministratore delegato con ampi poteri e - questo il punto più controverso della riforma - nominato direttamente dal governo. A farne le spese sarà l’attuale gestione della Rai che vede il tandem tra consiglio di amministrazione e direttore generale: l’obiettivo del premier è allontanare i partiti dall’azienda e snellire il Cda. 

Il progetto di riforma - un ddl e non un decreto - comunque ancora in fieri: come è accaduto per la riforma della scuola, sarà coinvolta una squadra di trenta esperti. Con la riforma cala il sipario sulla figura del direttore generale (sostituito appunto da un super-manager), mentre il consiglio d’amministrazione passerà da 9 a 5 membri. 

CDA - Secondo Repubblica, la commissione parlamentare di Vigilanza Rai resterebbe come organo di controllo, "ma non avrebbe più il compito di nominare i membri del consiglio di amministrazione come avviene oggi".

CANONE - Novità anche per quanto riguarda il canone. L’importo sarà dimezzato (da 113 a 65 euro) ma la tassa verrà collegata alla bolletta dell’energia elettrica. E la tassa colpirà tutti, a prescindere o meno dal possesso di una tv. Un dettaglio che non mancherà di suscitare accese polemiche. 

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