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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Riforma della Scuola: sì alle assunzioni, no al "5 per mille"

Concluso nella notte l'esame degli emendamenti. Dalle 13 il voto alla Camera. Il ministro Giannini convoca i sindacati e tenta il dialogo, ma Renzi attacca: "Protestano contro una scuola che assume"

ROMA - Concluso nella seduta notturna il voto degli emendamenti l'aula della Camera si appresta a dare il primo via libera alla riforma della scuola. Il voto finale al ddl che prevede l'assunzione di circa centomila precari a partire dal primo settembre, maggiori poteri per i presidi, limite di 36 mesi per i contratti di supplenza e un fondo di 200 milioni di euro all'anno per premiare il merito dei docenti, è fissato per le 13.

NIENTE 5 PER MILLE - E' stata stralciata la norma sulla possibilità per i contribuenti italiani di finanziare la scuola, pubblica o paritaria, con il 5 per mille. Questione molto contestata dalle opposizioni e anche dalla minoranza Pd che il governo ha deciso di togliere dal tavolo e di ripresentare - è la promessa del ministro dell'Istruzione Stefania Giannini - una volta trovate "coperture aggiuntive" e all'interno di un provvedimento di natura fiscale come la legge di stabilità. 

LE MODIFICHE - La novità è stata accolta positivamente dalle opposizioni parlamentari, ma anche dalla Rete degli studenti e dai sindacati della scuola, Cgil in testa, che sono stati convocati dalla Giannini per lunedì al Miur e che chiedono ulteriori "importanti modifiche" alla legge nel passaggio al Senato. La discussione a Palazzo Madama, peraltro, avrà tempi forse ancora più serrati che a Montecitorio - c'è da considerare anche la pausa per le elezioni amministrative - perchè per essere a regime dal prossimo anno scolastico la riforma dovrà essere licenziata dal Parlamento entro la metà di giugno.

RENZI - Il premier Matteo Renzi ha ribadito che il blocco degli scrutini "sarebbe un errore clamoroso che va contro i ragazzi e le famiglie", però i sindacati sono "liberi di farlo", di scioperare: "E' un diritto, ma è singolare che i sindacati si mobilitino contro la scuola che assume, mentre in passato non l'hanno fatto contro la Fornero". Parlando a Rtl 102.5, poi, il premier ha continuato il suo attacco 

Di cosa si stanno lamentando? Del fatto che mettiamo 3 miliardi sulla scuola? Del fatto che assumiamo 100mila persone? Quando c'è stata la fornero non hanno fatto scioperi, lo fanno contro la scuola che assume. Io rispetto i sindacati, facciano quello che credono, ma il punto è: possiamo dire che l'Italia è di tutti e non solo dei sindacati? Io vado avanti, se mi vogliono fermare facciano.

PD SPACCATO - Prima del voto alla Camera la minoranza del Pd si è riunita per decidere il da farsi. L'incontro doveva tenersi ieri sera ma è slittato perchè i lavori dell'aula che ha terminato il voto sugli emendamenti si sono conclusi oltre mezzanotte. Due sostanzialmente, secondo quanto si apprende, le possibili strade: non partecipare al voto uscendo dall'aula come è accaduto con la fiducia alla legge elettorale o votare sì ma presentando un documento critico. 

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