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Venerdì, 29 Marzo 2024
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Nuovo Senato, c'è l'accordo: da lunedì si vota

Accordo in Commissione Affari costituzionali: passa l’emendamento che prevede che i senatori vengano eletti dai Consigli regionali

ROMA - La quiete dopo la tempesta. Prima, in mattinata, l'annuncio da parte del correlatore del ddl Riforme Roberto Calderoli che l'accordo sul nuovo Senato era saltato: "Andiamo in Aula lunedì e lì scioglieremo i nodi". Poi, nel pomeriggio, la schiarita e l'annuncio di un nuovo emendamento che dovrebbe dipanare i dubbi che erano stati sollevati da Lega e anche da una parte della maggioranza.

L'emendamento contestato era stato scritto dopo un incontro tra il governo e il capogruppo di Forza Italia, Paolo Romani. "Il testo - ha spiegato Calderoli - da una parte prevede l'elezione su base proporzionale dei senatori da parte dei consigli regionali, ma dall'altro aggiunge che questa deve avvenire 'tenuto conto della consistenza dei gruppi consiliari'. Questo significa che si sa già in partenza quanti senatori spettano a ciascun gruppo, e che quindi il voto dei consiglieri regionali perde di peso". "Se aggiungiamo - ha detto ancora l'esponente del Carroccio - che la norma transitoria stabilisce che i senatori verranno eletti dai consigli regionali sulla base di listini bloccati, capiamo che i futuri senatori li sceglieranno i capigruppo e non verranno eletti dai consiglieri regionali". Calderoli ha affermato che l'obiezione non viene sollevata solo da lui: "Questo testo in commissione non ha la maggioranza e non passa. Per questo dico che si andrà in Aula e lì si scioglieranno i nodi".

Ma alla fine la commissione ha approvato il testo del disegno di legge sulle riforme costituzionali, che da lunedì 14 luglio sarà all’esame dell’aula. A favore la maggioranza, Forza Italia e Lega. Questo non vuol dire che il testo uscito dalla Commissione non sarà aperto a modifiche in Aula. "Noi viviamo un giorno alla volta. Oggi votiamo il testo in Commissione", aveva risposto il ministro delle Riforme, Maria Elena Boschi, alla domanda se il testo della Commissione sarà quello definitivo. L’ok alla fine è arrivato anche per l’articolo due, riformulato dai relatori dopo un’apertura della Finocchiaro: ora prevede che i senatori vengano eletti dai Consigli regionali su base proporzionale, in modo da non scontentare del tutto i piccoli partiti.

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