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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Primarie Pd, Renzi è primo con il 68%: "Brogli ed irregolarità, annullare il voto"

La mozione dell'ex premier Matteo Renzi fa il pieno di consensi nel voto tra gli iscritti ai circoli del Partito Democratico. Coda polemica da parte degli sfidanti Orlando ed Emiliano che contestano i primi risultati che saranno ufficializzati solo domenica. Il 30 aprile il voto aperto ai non iscritti

Per il Partito Democratico si è chiusa la fase del voto nei 6448 circoli: ha vinto Renzi, almento secondo i dati ancora parziali raccolti dal comitato dell'ex premier ma le votazioni sono accompagnate dal solito brusio di polemiche per brogli ed irregolarità. Il ministro della Giustizia Andrea Orlando a Radio Cusano Campus ha detto: "La partita è aperta. Già nelle scorse primarie c'è stato uno scarto enorme tra il voto degli iscritti e quello degli elettori".

Il dato finale dell'affluenza ha visto 266.726 votanti recarsi ai seggi dei circoli "dem", pari al 59,29% dei 449.852 iscritti al Pd. Un'affluenza superiore al precedente congresso del Pd, nel 2013, in cui aveva votato il 55,34% degli iscritti. "E in percentuale questa volta avevamo meno iscritti - commenta il presidente dem Matteo Orfini - Direi che il bilancio è positivo".

Ad essere contestati sono tuttavia le percentuali dei consensi raccolti dai tre sfidanti alla poltrona della segreteria Pd: secondo i dati parziali (4mila circoli su 6mila) diffusi dal comitato dell'ex premier Matteo Renzi, la mozione del segretario uscente ha ottenuto il 68,22% dei voti contro il 25% di Andrea Orlando e il 25,42% 6% di Michele Emiliano.

Il comitato di Emiliano ha offerto una stima differente del voto dei circoli. Da un confronto sui dati provincia per provincia, su 180343 voti validi, Michele Emiliano ha ottenuto oltre l'8%. Com'era prevedibile il governatore ha vinto nella sua Puglia, dove ha ottenuto il 42,8% contro il 40,3 di Renzi e il 16,8%.

Alle polemiche del dopo-voto Renzi ha risposto con la sua enews: "Renzi, la matematica non è un'opinione. Grazie a tutti". 

Sono il primo a dire che dove ci sono problemi riconosciuti (ammesso che ci siano) è giusto che si intervenga con decisione invalidando il voto. Allo stesso tempo chiediamo a tutti di riconoscere la verità dei numeri che non possono essere oscurati da nessuna polemica. Quando si vince, si vince. Quando si perde, si ammette. Punto".

Domenica a Roma i risultati saranno proclamati e in quella sede lanceremo lo sprint per arrivare alle primarie di domenica 30 aprile. Senza attaccare i nostri avversari interni perché noi non parliamo male degli altri.

Verso le primarie: l'appello di Orlando a Bersani

Ora si apre la partita più insidiosa che porterà al voto aperto ai non iscritti delle primarie del 30 aprile. Una partita che si gioca sui numeri: sarà l'affluenza, prima ancora della percentuale di consensi raccolta, a definire l'autorevolezza del candidato dem alle prossime elezioni politiche. Meno di un mese: è quanto resta a disposizione ai tre candidati a segretario per riavvicinare "il Pd alla sua gente" e dalla mozione di Andrea Orlando arriva la richiesta di aiuto agli "amici di Mdp"

“Credo che Bersani darà una mano a unire il centrosinistra. A tanti amici e compagni orfani di un partito diverso io dico: venite a votare il 30 aprile e aiutateci ad ancorare il Pd alla sua natura e missione. Che non è dividere il campo della sinistra ma ricucire quello che Renzi ha strappato. Oggi la candidatura in grado di farlo è quella di Orlando”. Lo afferma il deputato della sinistra dem e sostenitore di Andrea Orlando nella corsa alle primarie, Gianni Cuperlo, in una intervista al Corriere della Sera.

“E’ il congresso di un partito che in troppe realtà è stato trascurato e ha smarrito la sua identità. Quando al dibattito di un circolo partecipano in 15 ma a votare si presentano in 200 c’è qualcosa di malato – aggiunge Cuperlo -. E non vederlo vuol dire aggravare l’infezione. Serve una svolta anche per il rispetto che dobbiamo a tante persone perbene che in tanti circoli hanno costruito un congresso vero”. Insomma, attacca Cuperlo, “quando in due giorni gli iscritti di un circolo si triplicano forse il problema è di tutti”.

A Roma l'ex segretario vince in 13 municipi su 15: Orlando batte Renzi nel V municipio  (Tor Pignattara e Tor Sapienza) e XI municipio (Garbatella), dove raggiunge il suo massimo con il 49,86%. Netta quindi l'affermazione dell'ex Premier che vince con il 62 dei voti. Sconfitto Orlando e il suo principale sostenitore romano, Nicola Zingaretti. Il dato totale definitivo vede Renzi al 62,33% (4.868 voti), Orlando al 33,85% (2.644 voti) ed Emiliano al 3,80% (297 voti). 

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