Il grillino furioso: "Cittadini ingrati, da oggi andiamo in tv"

L'ingratitudine dei cittadini e una comunicazione sbagliata. Questi i colpevoli della debacle alle elezioni amministrative del Movimento cinque stelle che, in soli tre mesi dalle politiche ad oggi, ha perso un mare di consensi. Il giorno dopo i risultati, per i grillini è il momento di analizzare la sconfitta, perché con nessun candidato al ballottaggio non si può che parlare di sconfitta, e di capire cosa non ha funzionato. Ed ecco che molti dei punti fermi dei grillini potrebbero cominciare a traballare: dal rapporto coi cittadini a quello con le televisioni. I diktat di Beppe Grillo potrebbero non bastare più. 

Uno dei primi a prendersi la responsabilità di analizzare la batosta è il vicepresidente della Camera e deputato M5s Di Maio. "Il dramma non passa per la Tv o per i talk show, il dramma è rappresentato da alcuni comuni che conosco bene, quelli in cui c'è un gruppo da almeno sette anni, che con ricorsi giudiziari, volontariato, studio di bandi pubblici, opere di beneficenza, hanno aiutato e messo in rete centinaia di cittadini" l'analisi di Di Maio. Che continua: "Lì in quei comuni, dove c'è una storia di partecipazione del MoVimento ineguagliabile, fatta di sacrificio e altruismo, lì i cittadini credo che siano stati un pò ingrati". Soprattutto a Siena dove, dopo lo scandalo Mps, il M5s si aspettava di più. E "lì votare il Pd è davvero incomprensibile". Insomma, tutta colpa dei cittadini ingrati che non hanno apprezzato gli sforzi del Movimento, e quasi nessuna dei grillini. 

Poi Di Maio, però, corregge il tiro. "Qui a Roma miglioreremo nel comunicare le decine di cose che facciamo ogni giorno, questo ve lo prometto. Cercherò io stesso di ritagliare più tempo per comunicare meglio quello che faccio, attraverso tutti gli strumenti che riusciremo e vorremo utilizzare, anche la Tv come abbiamo già fatto". Per il vicepresidente della Camera "solo dando l'esempio potremo cambiare le cose. Sbagliando anche, perchè siamo esseri umani, ma credo che se tra le amministrative dell'anno scorso e quelle di quest'anno non ci fossero state le politiche , oggi staremmo esultando, perchè tra 15 giorni avremo altri Sindaci a 5 Stelle, come Federico Pizzarotti". Il problema è che le politiche ci sono state e il paragone fra tre mesi fa ed oggi mette i brividi. Naturalmente, ai cinque stelle.