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Giovedì, 28 Marzo 2024
L'analisi

Perché la rivincita della Lega su Fdi può ripartire dalle province 

I dettagli li fornisce uno studio dell'Istituto Carlo Cattaneo

I sondaggi avevano anticipato l'esito del voto alle elezioni regionali in Lazio e Lombardia, spiegando come Fratelli d'Italia si sarebbe preso tutto, lasciando le briciole agli alleati Lega e Forza Italia. In effetti il partito di Giorgia Meloni ha trainato il centrodestra alla vittoria nelle due regioni. Ma il quadro è davvero così assoluto? No. Se si passa una lente d'ingrandimento sulle due regioni, si nota come il Carroccio non si sia affatto schiantato. In Lombardia perde terreno soltanto a Milano e registra un calo solo nei grandi centri urbani. Nel Lazio, dove il partito di Matteo Salvini non ha mai brillato per il suo trascorso nordista, è riuscito a implementare (seppur di poco) il proprio consenso nelle periferie.

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Le mappe del voto

I dettagli li fornisce uno studio dell'Istituto Carlo Cattaneo intitolato "Cosa dice il recupero della Lega su Fdi". Le mappe più interessanti sono quelle che si riferiscono alla Lombardia, dove il rapporto fra voto e area geografica risulta più marcato. Si vede nitidamente come il calo del voto abbia colpito di più le aree urbane e meno le zone rurali. Inoltre il partito di Giorgia Meloni cresce di più in città mentre la Lega ha fatto meglio nelle zone di periferia. Dunque Fratelli d'Italia attrae le zone economicamente più forti mentre la Lega tiene duro e rilancia laddove il Carroccio è ancora un partito radicato, capace di esprimere personalità di riferimento per le piccole comunità. 

Mappe elezioni regionali 2023 lombardia - Fonte Istituto Cattaneo-2

A ben guardare la mappa dunque, alle ultime regionali Fdi mantiene il consenso e anzi lo allarga. Ma dove? Soprattutto nelle zone urbane di Milano, Pavia e Mantova. A riprova del fatto che Fdi sta aumentando il proprio consenso nelle città e nei centri dove c'è maggiore urbanizzazione e ricchezza. E la Lega? Non è affatto crollata perché ha recuperato molto rispetto alle elezioni politiche. Sempre la mappa (che si riferisce alla Lega) ci fa vedere come il consenso sia aumentato, con picchi a Sondrio città e provincia, Lecco, Como, il varesotto, la provincia di Pavia e quella di Brescia. Insomma dire che la Lega abbia perso terreno in Lombardia è vero se si guarda il solo dato complessivo della regione ma è fuorviante. Mettendo a microscopio i singoli territori e confrontando il dato regionale con quello delle scorse elezioni politiche, il quadro appare diverso. 

L'eccezione rappresentata da Bergamo, dove però ha perso Salvini

L'eccezione alla regola è rappresentata da Bergamo. Partendo dal dato provinciale, si vede come Fratelli d'Italia perda due punti (passa dal 30% delle politiche al 28% delle regionali) mentre la Lega recupera cinque punti: dal 15 al 20%. Anche a Bergamo Comune Fdi perde due punti percentuali (dal 23 al 21%) mentre la Lega guadagna solo un punto (dal 9 al 10%), restando molto indietro rispetto agli alleati. E forse non è un caso. Bergamo è infatti una roccaforte dove la Lega conta più di mille iscritti ma è anche una città dove, al congresso provinciale, si è consumata la faida fra i nordisti e la segreteria, con la sconfitta del candidato salviniano.

La prova: la foto dei Comuni divisi per classe demografica

La conferma del fatto che il ritorno della Lega parte dalle province è la foto dell'andamento del voto, suddiviso per classe demografica. In pratica, all'aumentare del numero di abitanti dei comuni, diminuisce il gradimento della Lega rispetto all'aumento di Fratelli d'Italia. Nel report dell'Istituto Cattaneo, si legge che "al diminuire della dimensione demografica aumenta la percentuale di voti conquistati (dal centrodestra), però per Fdi si registra una variazione contenuta (dal 20 al 27%), per le altre componenti la variazione è molto più marcata (questo vale in particolare per la Lega, che passa dal 7% di Milano al 20% nei comuni più piccoli). Più si scende di dimensione demografica e più varia, di conseguenza, il rapporto di forza tra Fdi e i suoi alleati. Mentre a Milano Fdi ha il 20% dei voti e tutte assieme le altre componenti della coalizione (compresa la lista del Presidente) raccolgono il 19% dei voti, nei comuni sotto i 5.000 abitanti il rapporto è di 27 a 36".

Voti tra partiti oer demografia comuni - Fonte Istituto Cattaneo-2

La situazione nel Lazio

Nel Lazio i numeri non sono così evidenti ma anche nella regione di Francesco Rocca, si nota lo stesso trend, seppur più sfumato, per cui Fratelli d'Italia è il partito capace di aggregare di più nei centri urbani, mentre la Lega riesce anche a guadagnare qualcosa di più nelle province. Insomma si può dire che il partito di Giorgia Meloni ha sicuramente aumentato il suo consenso e lo ha fatto in una regione dove Lega e Forza Italia sono nate. Tuttavia il voto al partito di Matteo Salvini appare più solido, determinato dalla presenza di classe dirigente radicata sul territorio da decenni. Amministratori a cui si affidano soprattutto gli elettori dei centri più piccoli, dove è più facile rappresentare le proprie istanze e avere un rapporto diretto con i propri rappresentanti. Al contrario, il voto a Fratelli d'Italia, appare più volatile e dunque incerto. Per questo la Lega non si può considerare un partito cannibalizzato dalla destra di Meloni. Anzi, la rivincita del Carroccio può ripartire dalle province, quelle dove ha messo radici, a patto che Matteo Salvini sappia gestire la fronda interna, scongiurando la scissione dei nordisti

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