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Venerdì, 29 Marzo 2024
Lega Nord / Bergamo

Roberto Maroni si prende la Lega Nord

Prima regola: adozione di un codice morale della Lega. Quindi pulizia, spazio alla 'pancia' del partito e largo ai giovani: Cota, Tosi e Zaia

Scopa sul palco, è un Maroni in trance da "Pulizia" quello che a Bergamo si è, di fatto, preso il comando della Lega Nord. E lo ha fatto entrando nella stanza dei bottoni dalla porta principale, incoronato direttamente dal senatùr Umberto Bossi che ha colto l'occasione della giornata "dell'orgoglio leghista" per riappacificarsi con la sua gente. Prima chiedendo scusa a nome dei suoi figli, visto che chi ha fatto precipitare la Lega Nord in questo scandalo "porta il mio cognome". Quindi ha incoronato Roberto Maroni come timoniere del nuovo corso. "Non è vero che Maroni sia un traditore". Così Bossi ha risposto a quanti continuano a sostenere la tesi del Maroni 'burattinaio' del caso Belsito. "Bisogna che si smetta di dividere la Lega. Questo crea varchi per il nemico, che è il centralismo romano". 

Nuovo corso Maroni - "Questa sera è stato un bel momento di democrazia, dove i militanti hanno potuto trovarsi e ricompattarsi intorno a Umberto Bossi e Roberto Maroni". Così Flavio Tosi, uno degli 'volti emergenti' della Lega Nord, ha letto la manifestazione di ieri sera. Quanto al futuro, il sindaco di Verona ha tenuto a precisare che "sarà il congresso federale a stabilire chi sarà il nuovo segretario. A me, personalmente, piacerebbe che fosse Maroni che ha le caratteristiche più idonee". Parole, queste, che dimostrano come Veneto e Lombardia siano ormai dalla parte di Roberto Maroni. Quanto al Piemonte, l'attuale governatore è pronto ad entrare nel triumvirato al posto di Roberto Calderoli (pronto a sostituire Rosy Mauro qualora fosse dimissionata da vicepresidente del Senato) e gettare le basi per un secondo triumvirato "di supporto" a Roberto Maroni: lui, Flavio Tosi e Luca Zaia (attuale presidente del Veneto).

Tra Bossi e Maroni, baci e abbracci - C'è chi lo continua a vedere come il bacio di Giuda. Ma stando al gran numero di persone che ieri si sono presentate a Bergamo con indosso la pettorine verdi con la scritta "Bossi Bobo Boys", questa parte di base è ormai marginale. I baci e gli abbracci tra Bossi e Maroni, per la base leghista, sono l'inizio di una nuova era. In fondo, gli slogan contro Mauro, i Bossi, il vecchio corso, le scope verdi brandite come a imporre subito ordine e pulizia, erano tutte dalla sua parte. E contro chi ha "approfittato e infangato", parole maroniane, l'immagine del movimento. E quanto, sul palco, ha brandito la scopa a mò di scettro, il pubblico è esploso in un boato al grido di "libertà, libertà" al quale Maroni ha risposto "e anche pulizia…". Quindi, l'ex ministro dell'Interno indica la stella polare della 'nuova' Lega Nord: "Dobbiamo tornare le Lega del 1991". Ma per farlo c'è una sola strada. L'adozione "di un codice morale della Lega Nord alla quale tutti si dovranno attenere: soldi alle sezioni, meritocrazia e largo ai giovani". Giovani che, per Maroni, sono Cota, Tosi e Zaia. Il 'suo' triumvirato.

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