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Venerdì, 29 Marzo 2024
La polemica / Torino

Caos al Salone del libro: la ministra Roccella contestata abbandona il palco

Un gruppo di femministe ha interrotto la presentazione dell'autobiografia dell'esponente del governo Meloni, criticata per le sue posizioni sull'aborto. FdI contro il direttore Lagioia

La ministra per la Famiglia Eugenia Roccella contestata da un gruppo di attivisti per le sue posizioni contro l'aborto che lascia il palco accusando il direttore del Salone del libro, lo scrittore Nicola Lagioia, di non essere intervenuto in sua difesa. Lagioia che si difende spiegando di essere intervenuto, ma di essere stato costretto a battere in ritirata perché aggredito dalle deputata di FdI, Augusta Montaruli. La Digos che comunica di aver denunciato 29 persone, mentre su agenzie stampa e social infuria la polemica politica. È quanto successo all'annuale fiera di Torino, dove Roccella ha presentato il suo libro, "Una famiglia radicale", che racconta il suo percorso personale dalle battaglie radicali e femministe, fino alla conversione al cattolicesimo. Un percorso in cui la ministra ha assunto posizioni sempre più dure nei confronti dell'interruzione di gravidanza. 

Proprio per questo, un gruppo di femministe di "Non una di meno" e di attivisti di Extinction Rebellion, ha inscenato una contestazione durante la presentazione al Salone del libro. "Sul mio corpo decido io, ma quale Stato, ma quale Dio", è stato uno degli slogan scanditi dai contestatori. Alcuni si sono distesi a terra, altre di sono tolte le magliette mostrando sull'addome la scritta 'Aborto libero' e 'Ru426 in ogni ospedale' e qualche altro ha sollevato cartelli con scritto 'Fuori lo Stato dalle mie mutande'. "Vorrei parlare con le persone che manifestano, non voglio che nessuno sia portato via, non lo posso accettare visto che la mia esperienza è stata anche quella di sit-in cui venivo portata via'', ha detto la ministra alludendo ai suoi trascorsi con i radicali di Marco Pannella, tra i principali fautori della legge 194 che oggi Roccella contesta. Ai contestatori è stato concesso di leggere un comunicato, alla fine del quale la ministra ha detto: "Se è vero che siete contro la mercificazione del corpo delle donne battetevi con noi contro l'utero in affitto".

I tentativi di dialogo, però, non sono andati a buon fine. E qualcuno tra i funzionari della Regione Piemonte, che ha promosso la presentazione del libro, ha chiamato Lagioia per intervenire. Qui i racconti divergono. Lagioia sostiene di essersi piombato allo stand della Regione e di essere salito sul palco per tentare di calmare gli animi: "Ho detto che in democrazia le contestazioni sono legittime purché non violente", ha scritto su Facebook, spiegando di aver invitato senza successo i contestatori a dialogo. "A quel punto, colpo di scena: una deputata di Fratelli d'Italia, Augusta Montaruli (dunque stiamo parlando di istituzioni), la quale evidentemente pretendeva che dicessi quello che voleva lei, ha cominciato ad aggredirmi verbalmente con una furia e una violenza verbale abbastanza sconcertanti: 'vergogna! vergogna!'. A quel punto, pieno di imbarazzo per lei, sono sceso da un palco dove tra un po' dovevo evitare che la deputata mi si scagliasse addosso", conclude lo scrittore. 

Una versione dei fatti che la ministra non condivide: "Capisco che Lagioia sia uno scrittore, ma costruire una narrazione fantasy sulla realtà mi sembra un po' eccessivo - ha detto dopo aver abbandonato lo stand - Di fronte a un'aggressione subita e al mio invito al dialogo rivolto ai contestatori, il direttore del Salone non solo non trova il modo di dire che è poco democratico impedire agli altri di parlare, ma addirittura attacca coloro ai quali è stato impedito di esprimersi. No comment". Per la deputata Montaruli l'atteggiamento di Lagioia è stato "vergognoso": "Faremo il rullo dei tamburi quando se ne andrà" dal Salone del libro, ha concluso.

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