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Venerdì, 29 Marzo 2024
Politica

Perché Rocco Casalino è sotto attacco

Il portavoce del premier ieri è stato accusato di aver fatto oscurare Renzi dal Tg1. Nei giorni scorsi i giornali hanno scritto che Italia Viva chiedeva la sua testa. E se Conte diventa ministro degli Esteri, lo porterà con sé o lo sacrificherà sull'altare del rimpasto?

"Il Tg5 e quello di La7 danno in diretta le dichiarazioni di Italia Viva. Il Tg1 decide di ignorarle. È un ordine di Casalino?": al portavoce del presidente del Consiglio dimissionario Giuseppe Conte devono essere fischiate le orecchie piuttosto forte ieri sera, quando non uno ma ben tre eletti di IV (Michele Anzaldi, Marco Di Maio e Davide Faraone) sono andati all'attacco del telegiornale Rai, "colpevole" di aver oscurato la conferenza stampa dei renziani dopo l'incontro con l'Esploratore Roberto Fico. E due di loro hanno esplicitamente chiamato in causa l'ex concorrente del Grande Fratello, finito spesso sui giornali durante questa crisi di governo. 

Perché Rocco Casalino è sotto attacco

Ci vuole poco a capire che attualmente Rocco Casalino è diventato il bersaglio preferito dei renziani. Tutto è cominciato quando la crisi non era ancora stata ufficializzata e Repubblica scrisse che il portavoce del premier aveva minacciato di "asfaltare" Renzi al Senato con un discorso di Conte come era successo con Salvini all'epoca della crisi del Papeete. Lui smentì con una nota stampa il pezzo mentre il leader di Italia Viva aveva già cominciato a lamentarsi: "L'articolo, peraltro, non riporta alcun dettaglio sulla circostanza in cui avrei pronunciato le affermazioni che mi vengono attribuite. Sarebbe bene invece che la giornalista specificasse quando e come avrei fatto tali affermazioni, in modo che io possa dimostrarne - anche mostrando se necessario la mia agenda con i miei appuntamenti o i miei tabulati telefonici - la totale infondatezza". 

Poi venne fuori la storia di Casalino bloccato da Renzi su Whatsapp, e stavolta toccò all'ex premier smentire con tanto di altra accusa: "Lui scrive i messaggi e poi li cancella subito e io non gli ho risposto più". E questo perché il portavoce di Palazzo Chigi era stato dipinto nelle cronache come attivissimo nella ricerca dei voti in Senato necessari al salvataggio del Conte Bis, operazione nel frattempo fallita. Da qualche giorno però in qualche modo la situazione è sensibilmente peggiorata: per lui la traiettoria del 48enne da Frankenthal in Germania a Palazzo Chigi passando attraverso la prima mitica edizione del Grande Fratello e una laurea in Ingegneria elettronica, è un unicum nel panorama attuale, visto che è diventato un argomento di rimpasto. Nel senso che tra le condizioni per varare il Conte-Ter non c'è la (legittima) richiesta di sostituire ministri, ma anche quella di cacciare il portavoce del presidente del Consiglio. 

"Stai a vedere che stavolta paga Rocco", ha scritto qualche giorno fa Filippo Ceccarelli su Repubblica. "Spesso crudele, il potere esige sacrifici umani, per cui Conte, se davvero vuole restare, potrebbe essere costretto a immolare Casalino sull’altare del suo ipotetico governo ter". E via di sarcasmi:

"Per Conte la presenza al proprio fianco di “Roccobello”, come pare lo chiami, la sua fedele amicizia e la sua creatività si sono rivelate nel tempo così indispensabili da fargli passare sopra a diversi guai che pure ogni tanto si sono manifestati"

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Ed oggi che il Conte-Ter pare stabile nel borsino della crisi a consolare l'avvocato di Volturara Appula sono proprio i sondaggi che Casalino commissiona e che lo dipingono come il leader preferito dagli italiani anche dopo le dimissioni. L'Ansa intanto scrive che il premier guarda da lontano le consultazioni di Roberto Fico ma con il presidente della Camera è informalmente in contatto. E non è escluso che, tra stasera e domani mattina, non dica anche la sua sull'iter che si sta sviluppando e che potrebbe svilupparsi anche oltre la mattinata di domenica: un secondo giro di consultazioni è tutt'altro che da escludere. Il presidente della Camera, più che altro, nel corso della giornata ha ascoltato. Preso appunti. Registrato cosa ancora unisce Pd, M5S, Leu e soprattutto e Iv. E cosa potrebbe far deflagrare tutto.

 Anche perché, per non perdere i voti di Iv, Conte dovrebbe di fatto sconfessare buona parte dell'operato del suo secondo esecutivo. Dando il suo placet al "siluramento" di Gualtieri dal Mef (dove, secondo gli ultimi rumors, potrebbero finire o Fabio Panetta o Ernesto Ruffini) o della Azzolina alla Scuola. O affidando, secondo fonti di maggioranza, un ministero economico (in alternativa il Mit, se spacchettato) a Iv, che non vuole in alcun modo essere tagliata fuori dalla gestione del Recovery. Mentre, scrive il Corriere della Sera, voci di Palazzo Chigi assicurano che a Conte non dispiacerebbe traslocare alla Farnesina. Ovvero al ministero degli Esteri dove potrebbe portare con sé ancora una volta Casalino:

Non che Conte punti a spodestare Di Maio. Ma se il risiko della crisi dovesse rimettere in gioco tutte le carte, il ministero degli Esteri gli garantirebbe quella visibilità di cui ha bisogno per costruire il suo progetto politico europeista e moderato.

Sempre che davvero il portavoce non diventi il capro espiatorio della battaglia politica che si svolge oggi all'ombra di Palazzo Chigi. In quel caso Casalino sarebbe vittima del rimpasto come un ministro. In effetti nella lista nera dei renziani ci sono già Bonafede, Azzolina Gualtieri e il supercommissario Arcuri. Rocco sarebbe in buona compagnia. 

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