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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Rifiuti, da Marino a Raggi: un'estate dopo Roma ancora in emergenza

Strade ancora piene di immondizia, esattamente come un anno fa, quando Roma finiva sui giornali d'Oltreoceano. Stavolta al centro della bufera c'è il nuovo assessore all'Ambiente, Paola Muraro, tra inchieste e conflitti di interessi

"Riuscirà il sindaco a fermare il declino della Città Eterna?". Era il 24 luglio 2015. La domanda la lanciava il New York Times, con annesse foto di Roma soffocata da degrado e secchioni straripanti. Era un anno fa, quando la Capitale annaspava tra odori nauseabondi e sporcizia in ogni angolo, Marino era "Er Monnezza" per gli avversari politici, bersaglio di attacchi trasversali mirati a indebolirne giorno dopo giorno la tenuta in Campidoglio, si parlava di impianti a rilento, di contratti di servizio da rivedere.

Un anno dopo abbiamo un luglio a Cinque StelleE Roma soffoca ancora. L'urgenza è identica e così il tema che torna a scottare all'ombra del Campidoglio: come pulire la città nel più breve tempo possibile, per poi passare, finalmente, alle soluzioni strutturali. Ma tra dirette Facebook, blitz e rassicurazioni a mezzo social, nessuna ricetta vincente è stata ancora tradotta in atto politico. C'è però la solita immondizia, i soliti impianti che esplodono, la solita, immancabile, bufera nei Palazzi. 

IL CASO MURARO - La superconsulenza durata 12 anni, già resa nota al tempo della nomina, il contenzioso da 200mila euro con l'azienda, le indagini sui Tmb della Procura, l'hashtag #monnezzopoli lanciato dall'opposizione. Quest'anno al centro del caos c'è Paola Muraro, assessore all'Ambiente, il presunto conflitto di interessi, il dossier che porterà ai magistrati. Altra storia, stesso scenario. La riassiumiamo in breve. I magistrati di piazzale Clodio stanno investigando sul funzionamento degli impianti di Trattamento Meccanico Biologico di Rocca Cencia e Salaria (di proprietà di Ama), che secondo le ipotesi avrebbero trattato per anni "una quantità di tal quale inferiore rispetto a quanto stabilito dal contratto di servizio". Gli stessi cdr (combustibile da rifiuti) e fos (frazione organica stabilizzata) fuoriusciti dagli impianti non avrebbero rispettato quanto previsto dalla normativa. 

Emergenza rifiuti a Roma

Ed è proprio intorno ai centri di trattamento che Muraro ha mosso i primi passi da assessore. Il blitz con Raggi a Rocca Cencia, seguito dalla sfuriata al presidente dimissionario dell'Ama Fortini in diretta su Facebook, con il dito puntato contro la municipalizzata: "La colpa è vostra, gli impianti vanno decongestionati". E quel "voglio capire cosa succede" che si è rilevato un boomerang: l'assessore ha ricoperto dal 2004 un ruolo di consulenza per la municipalizzata dei rifiuti romana, come controllore di qualità proprio di quegli impianti oggi finiti sotto inchiesta, pagata oltre un milioni di euro nei dodici anni di incarico. E' qui che cominciano gli attacchi: non doveva avere già contezza di un quadro critico da tempo?

LA DIFESA DELL'ASSESSORE - Lei si difende e sul ruolo di consulente chiarisce: "Se non mi ero accorta che qualcosa non andava? Io me ne sono accorta e ho un mio dossier che tirerò fuori nel momento in cui me lo chiederanno". E ancora: "Il mio rapporto era con gli amministratori di Ama che si sono succeduti nel tempo, quello che fa un consulente è consigliare, poi se l'azienda fa orecchie da mercante io non posso fare altro che dimostrare che quel che non andava l'ho scritto, anche via posta elettronica, quindi è tracciato". Poi ripete che dell'inchiesta non sa niente e soprattutto che non ha ricevuto alcun avviso di garanzia. 

IL VASO DI PANDORA DEI RIFIUTI - L'opposizione attacca, il Pd chiede le dimissioni adducendo un presunto conflitto di interessi, idem il centro destra. La capogruppo dem in Campidoglio, Michela Di Biase, incalza Raggi: "Venga a riferire in Aula". I Cinque Stelle, senza mai nominarla, fanno quadrato intorno a Muraro, rivendicando buone azioni e buoni intenti. "Quello che vuole fare il 5 stelle è rimettere in moto Ama" scrive il presidente De Vito. "Gli attacchi del Partito democratico sono una medaglia al valore e dimostrano che sui rifiuti abbiamo scoperchiato il vaso di Pandora" rincara il capogruppo Ferrara. "Non sono preoccupata - taglia corto la sindaca - sapevamo che ci avrebbero attaccato". Già, ma tra un attacco e l'altro, Roma, anche questo luglio, è piena di immondizia. 

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