rotate-mobile
Venerdì, 19 Aprile 2024
L'intervista

"Draghi è l'uomo giusto per trattare con Putin, l'Europa gli dia carta bianca"

Il deputato e membro della commissione Affari esteri alla Camera Guglielmo Picchi (Lega) spiega gli scenari di una nuova guerra: "Abbiamo illuso e abbandonato il popolo ucraino". L'intervista

A poche ore dall’invasione della Russia sul territorio dell’Ucraina, il deputato e membro della commissione Affari esteri alla Camera Guglielmo Picchi (Lega) arriva a Roma per fare il punto della situazione e incontrare i colleghi della commissione Esteri ucraini, quando, direttamente a Today.it, spiega cosa dobbiamo aspettarci nei prossimi giorni di guerra:

"Una conseguenza sarà sicuramente un temporaneo allentamento delle forniture di gas, per cui una qualche difficoltà ci sarà. Credo però che, nel giro di breve, riusciremo a trovare altre condizioni perché l’Italia gode di una sovracapacità delle centrali rispetto al nostro fabbisogno".

Possiamo stare tranquilli che c’è un piano "B".
"Diciamo che possiamo reggere la botta, soprattutto nel breve periodo. Abbiamo delle settimane per riuscire ad organizzarci in modo alternativo. Inoltre siamo a marzo: le temperature si alzano e il fabbisogno di riscaldamento ad uso civile crolla verticalmente. Abbiamo meno difficoltà. Ricordo a tutti inoltre che abbiamo anche il gas dall’Algeria, alla quale possiamo chiedere un aumento della fornitura, pagando di più naturalmente; possiamo aumentare l’arrivo dal Tap. Possiamo sopperire almeno per ora, ma l’aumento del costo dell’energia non sarà indolore".

Poi però c’è l’economia e ci sono le imprese. Si rischia davvero un blackout e aziende ferme?
"Tutto il settore del lusso, dell’agroalimentare, l’industria del mobile; dalla manifattura a una parte della meccanica. Sono tutti settori che avevano importanti interscambi con la Russia e che avranno conseguenze non indifferenti su occupazione e fatturati. Esportiamo in Russia praticamente tutto dell’agroalimentare: vino, formaggi, salumi. Esportiamo anche la manifattura di lusso made in Italy e la componentistica per macchinari agricoli. Noi dobbiamo assumerci l’onere di fare la trattativa per contro dell’Occidente con la federazione russa perché il nostro Premier Mario Draghi riscuote autorevolezza a livello globale. La mia idea è che il Parlamento dia a Draghi carta bianca per consultarsi con i partner europei e, per conto di tutta l’Unione Europea, andare dai russi, capire quali sono i quadri di una possibile trattativa per un cessate il fuoco immediato e lavorare per un tavolo di negoziazione".

Guerra Russia-Ucraina: invasione in corso, le ultime notizie in diretta

È plausibile pensare che si possa andare verso una guerra mondiale?
"Non credo che sia negli obiettivi di Putin e non credo che noi ci metteremo a scherzare col fuoco. No, questo non lo vedo, ma bisogna agire il più in fretta possibile per evitare il peggio. Serve diplomazia e serve farla in maniera veloce e professionale".

Salvini, che è leader del suo partito, ha sempre guardato con ammirazione Vladimir Putin. Oggi cambia qualcosa per la Lega
"Intanto mi consenta di dire che, chi fa polemica sulla Lega, giornalisti e politici, fa il gioco di Putin e sono loro i veri amici di Putin. Noi abbiamo detto ieri in Parlamento che siamo nell’alleanza Atlantica, siamo in Ue e quindi, se ci sono decisioni di un certo tipo, non è che ci mettiamo di traverso. Sganciare missili è un errore della Russia, per cui è chiaro è che se una persona si comporta in un certo modo noi abbiamo un certo atteggiamento, se quella persona lancia una offensiva militare su larga scala, abbiamo un altro atteggiamento".

Dunque si incrinano i rapporti fra Lega e Putin
"Diciamo che, se prima ci poteva essere un dialogo preferenziale, questo adesso viene meno. Fermo restando che il ruolo di cerniera dell’Italia fra est e ovest, come ponte di dialogo, è stato invocato anche dalla federazione russa. Non è questione di essere amici di Putin, ma evitare una guerra prima e ottenere il cessate il fuoco oggi. Ma non è la lega di Salvini, è l’Italia che deve esercitare il ruolo di mediatore fra Oriente e Occidente. Abbiamo tutta l’autorevolezza perché Mario Draghi è leader rispettato a livello mondiale. Abbiamo il dovere di esercitare questa leadership, altrimenti abdichiamo a noi stessi. Respingo al mittente chi ci accusa di strizzare l’occhio a Putin. Noi stiamo con la Nato e l’Occidente".

Intanto siamo sull’orlo di una guerra su larga scala. Come siamo arrivati fino a qui?
"Siamo arrivati a queste condizioni dopo una serie di sottovalutazioni da parte dell’Occidente tutto, in particolare Nato e Unione Europea, che non hanno mai voluto prendere in seria considerazione gli avvertimenti che la federazione russa lanciava, per far capire in ogni modo di non volere l’alleanza atlantica ai propri confini. Lo ha fatto anche con messaggi retorici certo, ma noi ci siamo baloccati con il sogno di una Unione Europea capace di inglobare anche l’Ucraina. Queste sottovalutazioni hanno portato ai fatti della Georgia del 2008, quando si assistette all’occupazione dell’esercito russo come primo segnale all’occidente di fronte alla richiesta della Georgia di entrare della Nato. Non abbiamo voluto vedere come si muovesse l’elettorato all’interno dell’Ucraina che, divisa tra partiti filo russi e filo europei, ha sempre mostrato una spaccatura netta: un sud est filo russo e il resto del Paese che guardava altrove. Tanti indizi che l’Unione Europea ha sempre sottovalutato. Si arriva a rivolta contro Viktor Janukovyč (filorusso) su pressione americana, un avvenimento non molto differente dalla primavera araba. Poi il caos della Crime e infine otto anni di completa sottovalutazione di quanto avveniva in Ucraina".

Quindi ci saremmo dovuti fermare di fronte alle prove di forza di Putin?
"Non è che Putin abbia ragione. Io sto con la Nato, ma noi abbiamo sottovalutato una grande potenza nucleare come la Russia. Se agisci in quei territori, devi sapere quali sono le conseguenze, c’è una responsabilità collettiva dell’Occidente nell’aver incoraggiato i comportamenti degli ucraini, che sognavano lo standard di vita europeo, salvo poi non assumersi la responsabilità di difenderli. Gli ucraini sono stati sedotti e abbandonati. Abbiamo pensato di poterci espandere a est, ignorando completamente quello che, dal suo punto di vista, sosteneva Putin".

Sedotti?
"Abbiamo fatto vedere loro che potevano entrare a far parte dell’Unione europea, li abbiamo illusi facendo loro accarezzare l’idea di arrivare rapidamente agli standard europei. Però non ci siamo mai presi l’impegno di guidare una transizione e sostenerla, economicamente e politicamente. Non abbiamo mai sostenuto l’impegno di progetti di un sistema giudiziario, di polizia, di riforme economiche necessarie per combattere corruzione. Tutto questo richiede un impegno economico e uno sforzo di risorse".

Che l’Europa non ha dato?
"Che non siamo mai stati proprio in grado di dare strutturalmente. Abbiamo firmato cambiali che sapevamo di non poter pagare".

Allora a che pro guardare all’Ucraina?
"Per la foga di voler risolvere tutto pensando che l’ "Idea Europa" sia la risposta a tutto".

Guerra in Ucraina - le foto

In Evidenza

Potrebbe interessarti

"Draghi è l'uomo giusto per trattare con Putin, l'Europa gli dia carta bianca"

Today è in caricamento